La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Publio Morbiducci ( Roma 1889 - 1963 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Publio Morbiducci fu un artista italiano poliedrico, la cui opera si estese attraverso la scultura, la medaglistica, la pittura e la xilografia. Nato a Roma il 28 agosto 1889, Morbiducci crebbe in una famiglia di umili origini, figlio di Luigi, un operaio metallurgico, e di Anna Maria Polizzi, impiegata in una tipografia. Le difficoltà economiche lo costrinsero a interrompere gli studi regolari all'età di undici anni per lavorare come apprendista in una bottega di carrozziere. Tuttavia, la sua passione per l'arte non si affievolì e continuò a studiare da autodidatta, mostrando una spiccata inclinazione artistica fin dalla giovane età. Nel 1905, Morbiducci si iscrisse all'Istituto di Belle Arti di Roma, dove rimase fino al 1910. Durante questo periodo, incontrò Duilio Cambellotti, un artista che avrebbe avuto una notevole influenza sulla sua carriera. Cambellotti lo incoraggiò a perseguire la carriera artistica e lo introdusse alla xilografia, una forma d'arte che Morbiducci avrebbe poi rivoluzionato. Nel 1910, realizzò il rovescio della medaglia commemorativa del Cinquantenario della Proclamazione del Regno d'Italia e l'anno successivo fu ammesso alla Scuola d'arte della medaglia, dove studiò fino al 1915 grazie a borse di studio. La sua carriera artistica prese il volo nei primi anni del Novecento, quando iniziò a esplorare diversi ambiti espressivi. Morbiducci si distinse per la sua abilità nella medaglistica, vincendo nel 1923 il concorso per la medaglia commemorativa del decennale della vittoria nella Prima Guerra Mondiale. La sua produzione scultorea era caratterizzata da forme compatte e vigorose, spesso ispirate a modelli classici e rinascimentali, come Giambologna, e da suggestioni déco. Nel 1926, Morbiducci vinse il concorso nazionale per il Monumento ai caduti di Benevento, un'opera che segnò un punto di svolta nella sua carriera. Si trasferì in uno studio a Testaccio, dove lavorò fino alla fine della sua vita. Durante la seconda metà degli anni Venti, la sua attività divenne sempre più intensa, e si dedicò anche a commissioni di soggetto sacro, come il Calamaio d'argento per la firma del dogma dell'Assunta nel 1950 e il Crocifisso in ceramica per la chiesa del Crocifisso. Morbiducci fu un artista di spicco durante il regime fascista, ricevendo numerose commissioni ufficiali. Nel 1931, realizzò il Monumento al bersagliere di Roma, e tra il 1930 e il 1940 si affermò come uno dei maggiori artisti del regime, partecipando alla mostra del Decennale della Rivoluzione fascista. Nel 1937, fu nominato membro dell'Accademia di San Luca e nel 1939 sposò Nicoletta Olga De Marchis. Durante la Seconda Guerra Mondiale, molte delle sue opere monumentali furono danneggiate o distrutte, ma Morbiducci continuò a lavorare, completando le statue semidistrutte solo nel 1956. Dopo la guerra, si dedicò principalmente a sculture e busti di dimensioni minori, tra cui un busto del compositore Pietro Mascagni. Morbiducci fu anche un innovatore nell'arte della xilografia, contribuendo a rinnovare questa tecnica con uno stile più sintetico e un'iconografia più scabra. Il suo lavoro in questo campo fu documentato in un catalogo ragionato, curato da Francesco Parisi, che riproduce oltre 700 opere e illustra il ruolo di Morbiducci come innovatore. Nel 1950, Morbiducci fu nominato commissario alla Biennale di Venezia, riconoscimento del suo ruolo di primo piano nella vita artistica italiana. Morì a Roma il 31 marzo 1963, lasciando un'eredità di opere che continuano a essere apprezzate per la loro forza espressiva e il loro contributo alla cultura visiva del Novecento italiano.