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Pietro Novelli, noto anche come il Monrealese, fu un artista poliedrico del Seicento italiano, che si distinse non solo come pittore ma anche come architetto e scenografo. Nato a Monreale il 2 marzo 1603, Novelli fu figlio di Pietro Antonio Novelli, anch'egli pittore, da cui apprese i primi rudimenti dell'arte. La sua formazione artistica iniziò nella bottega paterna, dove acquisì una solida base che gli permise di sviluppare uno stile personale e riconoscibile. Nel 1618, Novelli si trasferì a Palermo, dove continuò il suo apprendistato presso Vito Carrera, un pittore trapanese di una certa notorietà. Questo periodo fu cruciale per la sua crescita artistica, poiché ebbe modo di entrare in contatto con le opere di Caravaggio e di altri pittori fiamminghi, come Antoon van Dyck, che soggiornò a Palermo nel 1624. L'influenza di questi maestri fu determinante per la formazione del suo stile, che combinava il naturalismo caravaggesco con la raffinatezza fiamminga. Il suo talento non passò inosservato e ben presto Novelli iniziò a ricevere importanti commissioni. La sua prima opera datata è del 1626, un dipinto raffigurante San Antonio Abate per la chiesa di Sant'Antonio Abate a Palermo. Nel corso della sua carriera, Novelli lavorò per numerose chiese e per l'aristocrazia siciliana, realizzando opere e affreschi religiosi che gli valsero la nomina a "pittore reale". Oltre alla pittura, Novelli si dedicò anche all'architettura e alla scenografia. Fu architetto del regno e ingegnere civile e militare del Regno di Sicilia, cariche che gli furono conferite grazie al riconoscimento del suo genio e della sua fama. Tra i suoi lavori più noti in questo ambito, si ricorda l'arco trionfale realizzato per l'entrata a Palermo del viceré Giovanni Alfonso Enriquez de Cabrera nel 1641. La vita privata di Novelli fu segnata da eventi familiari e dalla perdita di persone care. Sposò Costanza di Adamo nel 1623 e da lei ebbe due figli, ma il maschio morì in giovane età. La figlia, Rosalia, si rivelò un'artista di talento e divenne una delle sue principali collaboratrici. Novelli fu un artista estremamente prolifico e le sue opere sono oggi esposte in importanti gallerie e musei. Tra i suoi discepoli si annoverano nomi come Francesco Maggiotto, che contribuirono a diffondere il suo stile e la sua tecnica. La sua carriera fu però interrotta bruscamente dai moti rivoltosi di Palermo del 1647, durante i quali Novelli combatté a fianco dell'amico Giuseppe D'Alesi. Ferito gravemente, morì il 27 agosto 1647 all'età di 44 anni. La sua morte prematura privò la Sicilia di uno dei suoi artisti più talentuosi e versatili. Nonostante la sua vita sia stata relativamente breve, Pietro Novelli lasciò un'impronta indelebile nel panorama artistico del Seicento. La sua opera è caratterizzata da un'intensa espressività e da una profonda comprensione della natura umana, che si riflette nella rappresentazione dei soggetti sacri e profani. La sua abilità nel combinare diversi stili e influenze lo ha reso uno degli artisti più originali e innovativi del suo tempo. In conclusione, Pietro Novelli fu un artista che seppe interpretare e fondere le correnti artistiche europee del suo tempo, dando vita a un linguaggio pittorico personale e distintivo. La sua opera continua a essere studiata e ammirata per la sua bellezza e per la sua importanza storica e culturale.