La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Arturo Orsoni ( Bologna 19� secolo - Bologna 19� secolo ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Arturo Orsoni fu uno scultore italiano di rilevante importanza, la cui vita e opera si intrecciano strettamente con la storia artistica e culturale di Bologna e del suo territorio. Nato il 16 febbraio 1867 a Vedrana di Budrio, una piccola località vicino a Bologna, Orsoni crebbe in un ambiente familiare che lo avvicinò al mondo dell'arte fin dalla giovane età. La sua formazione artistica iniziò presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove si distinse per il suo talento e la sua dedizione. Durante gli anni di studio, Orsoni si guadagnò il rispetto dei suoi insegnanti e colleghi, ottenendo riconoscimenti e premi che gli permisero di affermarsi come uno degli scultori più promettenti della sua generazione. Dopo aver completato la sua formazione, Orsoni iniziò a lavorare attivamente come scultore, partecipando a numerosi progetti e commissioni che lo portarono a lasciare un'impronta significativa nel panorama artistico dell'epoca. Tra le sue opere più note, si annoverano i monumenti funebri realizzati per il Cimitero monumentale della Certosa di Bologna, dove il suo stile si manifesta in tutta la sua espressività e maestria tecnica. Il Monumento Nannetti, ad esempio, è una delle sue creazioni più emblematiche, situata nel cimitero bolognese e risalente al 1916 circa. Quest'opera, come molte altre realizzate da Orsoni, riflette il suo profondo rispetto per l'arte e la sua capacità di esprimere emozioni e valori attraverso la scultura. Orsoni fu anche attivo al di fuori di Bologna, lasciando il segno in diverse città italiane. A Budrio, ad esempio, realizzò lo stemma comunale sormontato da un leone nel 1906 e la decorazione in cotto del portale della Chiesa di Santa Maria del Borgo nel 1910. Inoltre, si occupò del restauro interno della stessa chiesa, dimostrando non solo la sua abilità artistica ma anche una notevole sensibilità storica. La sua opera non si limitò alla scultura funeraria o alla decorazione architettonica; Orsoni fu anche un apprezzato ritrattista, come dimostra il suo contributo alla collezione di Antonio Puccinelli, un bozzetto ritenuto il ritratto incompiuto di un ufficiale a cavallo, ipoteticamente identificato come Vittorio Emanuele II, che faceva parte della sua collezione personale. La vita di Arturo Orsoni fu segnata da un profondo impegno artistico e da una costante ricerca di espressione attraverso la scultura. La sua morte, avvenuta il 6 luglio 1928 a Bologna dopo una lunga e dolorosa malattia, lasciò un vuoto nel mondo dell'arte, ma il suo lascito continua a vivere attraverso le sue opere. Le sculture di Orsoni sono caratterizzate da una forte componente emotiva e da una tecnica impeccabile, che gli hanno permesso di esprimere la sua visione artistica e di lasciare un'impronta indelebile nella storia dell'arte italiana. Le sue opere sono testimonianza di un'epoca e di un artista che ha saputo interpretare e rappresentare la realtà e i sentimenti umani con sensibilità e maestria. Oggi, il lavoro di Arturo Orsoni è riconosciuto e apprezzato non solo a Bologna ma anche a livello internazionale. Le sue sculture continuano a essere oggetto di studio e ammirazione, e la sua figura di artista rimane un esempio di dedizione e passione per l'arte.