La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giuseppe Pacetti ( Roma 1782 - 1839 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliore scultore realizzate dall'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato. Acquistiamo opere in tutta Italia
Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere dello scultore, contattateci subito. Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere: Inviateci una foto frontale dell'opera, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le sue dimensioni. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAIL[email protected]
Tel. (+39) 066871425
un nostro esperto vi risponderà in giornata.
Se invece desiderate acquistare opere dell'artista: Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.
RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE
La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.
Giuseppe Pacetti, nato a Roma il 24 marzo 1782, fu un noto scultore italiano, figlio di Vincenzo Pacetti, anch'egli scultore di grande fama, e Teresa Gonzales. Cresciuto in un ambiente artistico, Giuseppe fu influenzato dal lavoro del padre e si formò nella sua bottega, dove apprese le tecniche della scultura e del restauro, due ambiti nei quali il padre eccelleva. Giuseppe Pacetti si distinse per la sua abilità nel campo della scultura neoclassica, un movimento artistico che cercava di rivivere lo stile e i principi dell'arte classica greca e romana. Questo stile era caratterizzato da un ritorno all'ordine, alla proporzionalità e alla semplicità, in contrasto con l'esuberanza del Barocco e del Rococò che lo avevano preceduto. Nel 1795, all'età di soli 13 anni, Giuseppe partecipò al concorso dell'Accademia di San Luca, una delle istituzioni artistiche più prestigiose di Roma, vincendo un premio con un modello intitolato "Il Sacrificio di Noè". Questo successo precoce fu un chiaro segnale del suo talento e della sua promettente carriera artistica. Giuseppe Pacetti lavorò a stretto contatto con il padre, collaborando a numerosi progetti e restauri. Tra le opere più significative a cui contribuì vi è la decorazione plastica della "Gloria di angeli" realizzata nel 1830 per la chiesa dell'Assunta a Rocca di Papa. Quest'opera fu commissionata da Paolo Carnevali e rappresenta un esempio della maestria di Giuseppe nel modellare lo stucco e creare composizioni di grande impatto visivo. La "Gloria di angeli" è particolarmente notevole per la sua composizione barocca, con angeli e cherubini disposti tra nubi e raggi di luce, che dimostra la capacità di Giuseppe di lavorare in uno stile che, pur essendo radicato nella tradizione, era in grado di esprimere la sensibilità neoclassica del suo tempo. La decorazione fu completata alla fine dell'Ottocento con l'applicazione di foglie di oro zecchino, che aggiunsero ulteriore splendore all'opera. Oltre alla scultura, Giuseppe Pacetti si dedicò anche al restauro di opere d'arte, seguendo le orme del padre. Questa attività era particolarmente importante nell'epoca in cui visse, poiché il collezionismo di antichità e la riscoperta dell'arte classica richiedevano esperti capaci di riportare all'antico splendore sculture e manufatti danneggiati dal tempo. Giuseppe Pacetti fu membro della Congregazione dei Virtuosi del Pantheon, un'associazione che riuniva artisti e intellettuali di spicco dell'epoca, e che rappresentava un importante punto di riferimento culturale per la città di Roma. La sua appartenenza a questa prestigiosa istituzione testimonia il riconoscimento del suo talento e della sua posizione nell'ambiente artistico romano. Nonostante la sua abilità e il suo contributo all'arte neoclassica, Giuseppe Pacetti non raggiunse la fama del padre Vincenzo o di altri scultori contemporanei come Antonio Canova. Tuttavia, il suo lavoro rimane un esempio significativo dell'arte del suo tempo e della capacità di un artista di operare con successo sia come scultore che come restauratore. Giuseppe Pacetti morì a Roma nel 1839, lasciando un'eredità artistica che, sebbene non sia stata ampiamente riconosciuta come quella di altri grandi maestri del suo tempo, contribuì comunque al panorama artistico e culturale dell'Italia neoclassica. Le sue opere, insieme a quelle del padre, continuano a essere studiate e apprezzate dagli storici dell'arte per la loro qualità e per il loro ruolo nella transizione tra il tardo Barocco e il Neoclassicismo.