La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Domenico Paci ( Porto San Giorgio 1789 - 1863 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Domenico Paci, nato a Porto San Giorgio, Fermo, nel 1789 e deceduto nel 1863, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nell'arte ceramica e scultorea dell'Ottocento. La sua vita e la sua opera si inseriscono in un contesto storico e artistico di grande fermento, in cui l'Italia, e in particolare le Marche, sua regione natale, erano teatro di una vivace attività artistica e culturale. Paci proveniva da una famiglia di apprezzati ceramisti ascolani, che per tre generazioni gestì la maggiore manifattura di maioliche attiva ad Ascoli Piceno. Questo contesto familiare gli fornì una solida base artistica e gli permise di sviluppare un talento precoce per la scultura e la ceramica. La sua formazione iniziò probabilmente all'interno della bottega familiare, dove apprese le tecniche della lavorazione della ceramica e della modellazione dell'argilla. Nel corso della sua carriera, Domenico Paci si distinse per la produzione di opere scultoree che aderivano ai canoni neoclassici, un movimento artistico che cercava di rivivere l'ideale di bellezza e armonia dell'arte classica greca e romana. Tra le sue opere più note vi è la scultura di San Biagio, realizzata prima del 1822 e situata sull'altare dedicato al santo nella città di Ascoli Piceno. Quest'opera, attribuita a Paci da fonti storiche e critiche, mostra le caratteristiche stilistiche tipiche della sua arte: un panneggiamento ampio e maestoso, una scioltezza dell'impianto e una capacità di rendere con naturalezza le figure umane. Un altro esempio significativo del suo talento è il ritratto in terracotta di Alessandro Magno, modellato alla fine del secondo decennio dell'Ottocento. Quest'opera, commissionata dal conte Antonio Mora, rappresenta una tappa importante nello sviluppo artistico di Paci, che dopo un periodo di studi a Perugia con lo scultore Francesco Bodi, giunse a Roma per approfondire la conoscenza dell'arte neoclassica. L'influenza delle sculture di Canova e delle collezioni archeologiche dei musei romani è evidente in questo ritratto, che combina l'ammirazione per l'antichità classica con un realismo e una vivacità espressiva propri dell'artista. La vita e l'opera di Domenico Paci si inseriscono in un periodo di grande interesse per il revival neoclassico, che vedeva nell'antichità classica un modello di perfezione artistica e morale. La sua capacità di interpretare questo ideale attraverso la scultura e la ceramica lo ha reso una figura di spicco nel panorama artistico dell'Ottocento italiano. Le sue opere, caratterizzate da un'attenta osservazione della realtà e da una profonda conoscenza delle tecniche scultoree e ceramiche, continuano a essere apprezzate per la loro bellezza e per il loro valore storico e culturale. Nonostante la sua importanza, la figura di Domenico Paci non è sempre stata adeguatamente valorizzata nella storia dell'arte italiana. Tuttavia, negli ultimi anni, grazie al lavoro di studiosi e di istituzioni culturali, il suo contributo all'arte dell'Ottocento sta ricevendo un rinnovato interesse. Le sue opere, conservate in musei e collezioni private, rappresentano preziosi testimoni dell'arte neoclassica e della tradizione ceramica italiana, e continuano a offrire spunti di riflessione sull'evoluzione dell'arte e sulla ricerca di un equilibrio tra innovazione e tradizione.