La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giorgio Paci ( Ascoli Piceno 1820 - 1914 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giorgio Paci, nato ad Ascoli Piceno il 9 ottobre 1820 e morto nella stessa città il 3 febbraio 1914, è stato un artista italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo della scultura e del disegno. Discendente di una famiglia in cui l'arte era considerata un patrimonio e motivo di orgoglio, Paci ha dedicato la sua vita all'arte, diventando un vero e proprio padre spirituale per molti giovani artisti che ha introdotto alla carriera artistica con un ardore quasi apostolico. Tra i suoi discepoli si annoverano figure di spicco come Giulio Cantalamessa, Alcide Allevi, Giovanni Picca, Pio Nardini e Nazzareno Orlandi. La famiglia Paci, originaria di Porto di Fermo (oggi Porto San Giorgio), ha gestito per tre generazioni la principale manifattura di maioliche attiva ad Ascoli Piceno. Questa attività, iniziata nel 1787 da Valerio Malaspina, abate del convento olivetano di S. Angelo Magno, ha visto i Paci realizzare un'impresa di successo, seppur circoscritto all'ambito piceno, ma comunque significativo e duraturo. Giorgio Paci, in particolare, ha lavorato presso la manifattura prima del 1792, partecipando soprattutto alla decorazione plastica dei manufatti e modellando statuine da presepio. La sua morte è avvenuta ad Ascoli nel 1914. Le opere di Paci, come le quattro sculture degli evangelisti assisi in trono collocate nelle edicole del tamburo del baldacchino dell'Altar maggiore, sono state plasmate nel 1894. Queste opere, insieme a quelle dei Dottori della Chiesa e ai bassorilievi con i profeti, sono caratterizzate da uno stile fluido, tipico di Paci, sebbene vincolato da una voluta rievocazione esemplata sui modelli tardoduecenteschi. Nonostante ciò, le sue creazioni non sono del tutto prive di influenze accademiche, derivanti dal suo maestro Tenerani. Giorgio Paci ha avuto un ruolo secondario nella manifattura ceramica, ma le sue opere, come i medaglioni con i Profeti, rivelano un accentuato realismo, soprattutto nella definizione dei volti severi, incorniciati da barbe fluenti. Questi aspetti emergono in particolare nei modelli in terracotta conservati presso la Pinacoteca comunale di Ascoli Piceno, istituzione che lo stesso Paci, insieme a Giulio Gabrielli, contribuì a fondare nel 1860. Oltre alla sua attività nella manifattura di maioliche, Paci ha eseguito importanti lavori di scultura, come il monumento funebre di G. Colucci a Fermo e la decorazione del teatro Ventidio Basso ad Ascoli Piceno, dimostrando la sua versatilità artistica. La sua collaborazione con il fratello Emidio, anch'egli scultore e ceramista, ha portato alla realizzazione di opere di rilievo per chiese delle Marche, consolidando ulteriormente il loro legame con la regione e il suo patrimonio artistico. La Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, inaugurata ufficialmente il 4 agosto 1861 per iniziativa di Giorgio Paci e Giulio Gabrielli, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per comprendere l'importanza dell'opera di Paci e il suo contributo alla cultura artistica della città. La sua eredità vive non solo attraverso le sue opere, ma anche attraverso l'influenza che ha esercitato sui suoi discepoli e sul contesto artistico delle Marche. In conclusione, Giorgio Paci è stato un artista di grande talento e dedizione, la cui opera ha arricchito il patrimonio culturale italiano. La sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, insieme al suo impegno nell'insegnamento e nella promozione dell'arte, lo rendono una figura emblematica nella storia dell'arte italiana.