La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giuseppe Pagano ( Napoli 19� secolo - Napoli 19� secolo ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giuseppe Pagano è un nome che può riferirsi a diverse figure storiche, tra cui un architetto e designer italiano e un scultore attivo nell'Italia meridionale nel XVIII secolo. Tuttavia, la richiesta specifica di una biografia del "scultore Giuseppe Pagano" sembra riferirsi a quest'ultimo, attivo a Napoli nel periodo barocco. Francesco Pagano, noto anche come Giuseppe Pagano, fu uno scultore italiano che visse e lavorò principalmente a Napoli nel XVIII secolo. Nonostante la scarsità di informazioni sulla sua vita personale, si sa che fu attivo come scultore e statuario dal 1720 al 1764. La sua produzione artistica è strettamente legata alla scultura napoletana del Seicento e del Settecento, un periodo in cui Napoli era un importante centro artistico e culturale in Italia. Le informazioni sulla sua famiglia sono limitate, ma si conosce l'esistenza di due figli, Gaetano e Giuseppe. La sua opera è caratterizzata da un'abilità notevole nella scultura del marmo e dalla realizzazione di opere su commissione ecclesiastica, che spesso includevano sculture d'angeli e scenografiche macchine d'altare. Tra le sue opere più note ci sono i medaglioni con Irene Marescalli e Pompeo Colonna nella chiesa di San Pietro a Maiella, realizzati tra il 1727 e il 1728, e il Monumento a Gaetano Argento nella chiesa di San Giovanni a Carbonara, eseguito tra il 1730 e il 1733. Pagano fu spesso incaricato di corredare di sculture d'angeli le macchine d'altare progettate da Domenico Antonio Vaccaro, costruite dai maestri marmorari della stessa scuola. Tra il 1731 e il 1732, realizzò i putti del primo altare in stile vaccariano della chiesa napoletana e, poco dopo, i bassorilievi di marmo con San Giovanni Evangelista. Inoltre, lavorò al foro Carolino, un progetto di rilevanza urbana per la città di Napoli. Nonostante la sua attività fosse prolifica e di rilievo per il contesto artistico dell'epoca, la data di morte di Pagano non è conosciuta con precisione. L'ultimo pagamento documentato per il suo lavoro risale al 24 marzo 1764, per l'impresa vanvitelliana, mentre il 13 settembre dello stesso anno risultava già scomparso. Le opere di Francesco Pagano sono state alloggiate principalmente su commissione ecclesiastica e spesso richiedevano di corredare di sculture d'angeli le scenografiche macchine d'altare. Questo tipo di lavoro era tipico dell'epoca e rifletteva il gusto barocco per l'ornamentazione e la teatralità nelle chiese e nelle cappelle. Le sue sculture, insieme a quelle di altri artisti contemporanei, contribuirono a definire lo stile e l'estetica della scultura napoletana del tempo. La sua abilità nel maneggiare il marmo e la sua capacità di creare opere di grande impatto visivo e emotivo lo resero uno scultore apprezzato e ricercato. Le sue sculture non solo adornavano gli interni delle chiese, ma contribuivano anche a definire lo spazio sacro e a guidare la devozione dei fedeli. In conclusione, Francesco Pagano, o Giuseppe Pagano, fu un artista significativo nel panorama della scultura barocca napoletana. La sua opera, sebbene non sia documentata in modo esaustivo come quella di altri artisti del suo tempo, ha lasciato un'impronta indelebile nell'arte e nella cultura del Sud Italia del XVIII secolo. Le sue sculture continuano a essere ammirate per la loro bellezza e maestria tecnica, testimoniando il talento e la creatività di un periodo ricco di espressioni artistiche.