La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Vito Pardo ( Venezia 1872 - Roma 1933 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Vito Pardo fu uno scultore italiano di rilievo, nato a Venezia il 25 marzo 1872 e deceduto a Roma nel 1933. La sua formazione artistica ebbe inizio all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove fu allievo di Antonio Dal Zotto, per poi proseguire a Roma sotto la guida di Giulio Monteverde. Durante la sua carriera, Pardo si distinse per la realizzazione di opere funerarie, busti-ritratto e, nella maturità, di monumenti celebrativi di grande importanza. Tra le sue opere più note vi è il Monumento Nazionale ai Vittoriosi di Castelfidardo, eretto in occasione del cinquantenario della battaglia di Castelfidardo per commemorare l'evento storico che aveva avuto luogo nella regione delle Marche. Questo monumento, inaugurato solennemente il 18 settembre 1912, fu dichiarato di alta Riconoscenza Nazionale con una legge speciale votata dal Parlamento italiano. La realizzazione del monumento fu frutto di una sottoscrizione pubblica durata dodici anni, a cui partecipò anche lo Stato italiano. Il monumento, realizzato in bronzo fuso a cera persa e incastonato in una struttura muraria di travertino bianco di Ascoli, è alto circa 6 metri e lungo 12, e si erge su una montagna di 160 metri quadrati. All'interno del monumento è presente una cappella decorata con nodi di Savoia e di stile antichissimo, assiro, in pietra d'Istria levigata. Pardo fu anche autore di un autoritratto in bronzo, datato 1923 e conservato presso le Gallerie degli Uffizi a Firenze. Quest'opera, donata dall'artista stesso nel 1943, è particolare per la scelta dell'artista di rappresentarsi con un cappello da ciclista, in omaggio alla sua impresa ciclistica del 1897, quando guidò un gruppo di ciclisti romani in una tappa da Roma a Napoli in un solo giorno. Questa impresa ispirò la nascita del Gruppo Audax e della randonnée, una disciplina di cicloturismo su lunghe distanze. Nel corso della sua carriera, Pardo realizzò numerose altre opere, tra cui busti presenti nella salita del Pincio a Roma e diverse opere funerarie, come il gruppo marmoreo "Invocazione" per la sua stessa tomba al cimitero del Verano a Roma. Quest'ultima raffigura una donna inginocchiata ai piedi della croce che tende le braccia verso la figura di Cristo. Il contributo di Pardo all'arte scultorea italiana fu significativo, tanto che il suo stile contribuì a una svolta nell'arte scultorea dell'epoca. La sua capacità di esaltare la prospettiva cinematografica nelle sue opere, come nel caso del condottiero a cavallo posto allo stesso piano dei suoi soldati nel Monumento ai Vittoriosi, dimostra la sua abilità nel creare composizioni dinamiche e coinvolgenti. Pardo fu anche un appassionato di ciclismo, come dimostra la sua partecipazione alla storica impresa ciclistica del 1897 e la sua rappresentazione con il cappello da ciclista nell'autoritratto. Questo aspetto della sua vita, meno noto rispetto alla sua attività artistica, rivela una personalità poliedrica e un interesse per le sfide e le imprese al di fuori del mondo dell'arte. La sua opera lascia un'eredità duratura, non solo nelle città italiane dove le sue sculture sono esposte, ma anche nella storia dell'arte italiana, come testimone del suo tempo e come espressione del Risorgimento e del sentimento patriottico dell'epoca. La sua arte continua a essere apprezzata e studiata, e le sue opere rimangono un punto di riferimento per gli appassionati di scultura e per la storia dell'arte italiana.