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Dante Parini, nato a Milano il 21 novembre 1890 e deceduto nella stessa città l'11 aprile 1969, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico del suo tempo, specialmente nel campo della scultura commemorativa e funeraria. La formazione artistica di Parini si svolse all'Accademia di Brera, dove studiò sotto la guida di maestri come Enrico Butti. La sua educazione classica e l'influenza del suo mentore si riflettono nell'approccio tecnico e nello stile personale che caratterizzarono la sua opera. Butti, noto per il suo stile scultoreo che univa elementi classici e simbolisti, fu senza dubbio una figura chiave nello sviluppo artistico di Parini. Dante Parini si distinse principalmente come scultore di monumenti ai caduti delle guerre mondiali e di tombe per personaggi illustri. Le sue opere sono spesso animate da un profondo sentimento e da una sofferta umanità, che si esprime attraverso una pacata sofferenza e un sereno mistero. Queste caratteristiche si manifestano in modo particolare nei suoi monumenti funerari, dove la dignità statica e classica delle figure si combina con un'espressività contenuta ma intensa. Tra le sue opere più note, si annovera il monumento eseguito nel 1924 a Milano nella Piazza Gran Paradiso in memoria ed onore dei caduti di Niguarda. Altre realizzazioni importanti includono i monumenti ai caduti di Tarquinia, Induno Olona e Brusimpiano. Quest'ultimo, in particolare, è una scultura in rame su base in pietra che riflette la capacità di Parini di sprigionare valori di potenza e forza nei temi eroici suggeriti dalla guerra. Le sue sculture funerarie, tra cui la Tomba Pini, la Tomba Carnevali e la Tomba Ravetti, si trovano nel Cimitero Monumentale di Milano, luogo che ospita le opere di molti artisti illustri e che costituisce un vero e proprio museo a cielo aperto. Inoltre, Parini ha lasciato il segno anche nel Tempio di Parabiago e nella Tomba Moruzzo al cimitero di Sarzana, oltre a diverse opere in collezioni private. Durante la sua lunga e operosa vita, Dante Parini partecipò a diverse esposizioni e ricevette molti riconoscimenti. Nel 1924, gli fu conferito il Diploma di Socio Onorario dell'Accademia di Brera, un attestato del suo valore artistico e del suo contributo alla scultura italiana. Oltre alla sua attività artistica, Parini ebbe un rapporto molto stretto con la comunità di Brusimpiano, dove possedeva una casa e dove fu eletto primo Sindaco alla fine della seconda guerra mondiale. Questo legame con il territorio si riflette anche nel fatto che una delle principali vie del centro di Brusimpiano porta il suo nome, così come un liceo nella città di Varese. La sua scultura in marmo "Bianca Maria Visconti" è conservata nelle Raccolte d'Arte dell'Ospedale Maggiore di Milano, testimoniando la versatilità del suo talento che spaziava dalla scultura monumentale a quella più intima e personale. Dante Parini morì a Milano l'11 aprile 1969, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera continua a essere apprezzata e studiata per la sua capacità di coniugare la tradizione classica con un'espressione emotiva profonda, caratteristiche che lo rendono una figura di spicco nella scultura italiana del XX secolo.