La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Luigi Pasquarelli ( Marsiconuovo ? - Napoli 1889 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Luigi Pasquarelli fu uno scultore italiano nato il 2 novembre 1832 a Marsico Nuovo, nella regione della Basilicata, e morto nel 1889 a Napoli, in Campania. Figlio di Antonio e Antonia Lauria, Pasquarelli completò i suoi studi a Napoli, città che divenne il fulcro della sua attività artistica e dove ottenne riconoscimenti significativi per il suo lavoro. La sua fama crebbe notevolmente nel 1877, quando a Napoli presentò un gruppo marmoreo intitolato "Un episodio di Pompei", che gli valse grande ammirazione. Quest'opera, insieme ad altre come "Pescatore amalfitano", "Piccola ciociara", "Fruttivendola", "Busto muliebre", nonché vari ritratti, bassorilievi e monumenti funebri, testimonia la versatilità e la profondità espressiva di Pasquarelli. Nel 1880, espose a Torino una statua raffigurante "Un venditore napoletano di frutta", confermando il suo interesse per i soggetti legati alla vita quotidiana e alla cultura popolare del suo tempo. Un documento del 1872, proveniente dai verbali del consiglio di Napoli, attesta un viaggio di Pasquarelli in Brasile, suggerendo così la portata internazionale della sua attività e il riconoscimento che ebbe anche al di fuori dell'Italia. Questo viaggio fu documentato anche da Federica De Rosa in un saggio pubblicato sulla rivista "Napoli Nobilissima", che getta luce sulle ricerche su Pasquarelli e sul suo legame con Napoli, Firenze e Rio de Janeiro. Pasquarelli fu un artista profondamente legato alla sua terra d'origine, come dimostra la sua partecipazione ai movimenti garibaldini per l'Unità d'Italia. La sua produzione artistica, che includeva opere in gesso come "Il Cimbro va ad uccidere Mario", "Il bacio di Giuda", "Cristo che benedice dei fanciulli", "Cristo che dà la vista ai ciechi" e "Atala e Chacta", rifletteva un impegno civile e una sensibilità verso le tematiche sociali e religiose. Nel 1864, a Napoli, realizzò il bassorilievo "Niccolò dei Lapi scaccia la figlia Lisa" e, l'anno successivo, "Nobildonna seduta", opera che testimonia il suo tentativo di mediare tra la lezione napoletana e l'esperienza fiorentina, tra classicità e realismo. Tra le sue opere più significative si annovera anche il "Monumento funebre di Cesare Gallotti", magistrato, situato in S. Domenico Maggiore. Grazie a un sussidio ricevuto nel 1872, Pasquarelli poté recarsi in Brasile, dove rimase per due anni e produsse ventinove lavori, tra cui i busti di Mazzini e di Garibaldi, e un gruppo molto apprezzato. Tornato in Italia, nel 1877 fu nominato professore di scultura presso il Reale Albergo dei Poveri di Napoli, dove realizzò l'opera "Episodio di Pompei". La sua produzione per la committenza privata fu notevole, e Pasquarelli non mancò di esprimere un realismo emotivamente carico, come nel caso dell'opera "Tasso ed Eleonora", conservata nel Museo di Capodimonte. Nonostante la sua vicinanza al magistero del suo maestro Tito Angelini, Pasquarelli fu sensibile alle correnti artistiche del suo tempo, incluse quelle che tendevano verso un "realismo brutale". La morte lo colse a Napoli nel 1889, lasciando un'eredità artistica di grande valore, che testimonia la sua abilità nel catturare l'essenza umana e la vita quotidiana attraverso la scultura. La sua opera continua a essere studiata e apprezzata per la profondità espressiva e la tecnica raffinata, che lo collocano tra i più importanti scultori italiani del XIX secolo.