La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Romeo Pazzini ( Verucchio 1858 - 1936 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Romeo Pazzini, nato a Verucchio, Forlì, il 18 maggio 1855 e deceduto nel 1942, è stato un artista italiano poliedrico, noto principalmente per le sue opere come scultore, ma anche come pittore e ceramista. La sua formazione artistica iniziò con studi brevi ma intensi presso le Accademie di Forlì, Bologna, Parma e Firenze, dove ottenne riconoscimenti e medaglie di incoraggiamento, segno precoce del suo talento e della sua dedizione all'arte. Questo percorso formativo culminò con la laurea con lode presso l'Accademia di Belle Arti di Ravenna, dove fu premiato sia per le sue pitture ad olio che per la modellazione di un gruppo scultoreo intitolato "Apotheosi di Re Vittorio Emanuele". Tra le sue opere pittoriche più note si annoverano "Gli ultimi giorni di Torquato Tasso" ed "Esmeralda e Amore disperato", che dimostrano la sua capacità di esprimere profonde emozioni umane e di raccontare storie attraverso la tela. La sua carriera come educatore iniziò quando divenne professore di Invenzione Decorativa per le scuole Tecniche e Magistrali a Ravenna, un ruolo che gli permise di trasmettere la sua passione e il suo sapere alle nuove generazioni di artisti. Il trasferimento a Firenze segnò un'altra tappa importante nella sua carriera: qui divenne capo del design per la scultura in ceramica presso la Fabbrica di Ceramiche Cantagalli, lavorando sotto la guida di Ulisse Cantagalli fino alla sua morte nel 1901. In questo contesto, Pazzini creò statuette e bassorilievi sia in stili moderni che rinascimentali, evocando le opere di Lucca della Robbia e Benvenuto Cellini, e dimostrando la sua versatilità e la sua capacità di lavorare con materiali diversi. La Pinacoteca Moretti conserva uno scudo araldico in terracotta della città di Civitanova, scolpito da Pazzini, testimoniando la sua abilità anche nel campo dell'araldica e della scultura monumentale. La sua partecipazione all'Esposizione Italiana "Italian Exhibition Earl's Court" a Londra nel 1904, dove espose la scultura "San Giorgio a cavallo", evidenzia il riconoscimento internazionale del suo lavoro e la sua capacità di inserirsi nel contesto artistico oltre i confini nazionali. Oltre alla scultura e alla pittura, Pazzini si distinse anche nel campo della ceramica, un'arte che richiede una profonda conoscenza dei materiali e una grande precisione tecnica. La sua opera nel monumento ai caduti di Bibbiena, un'allegoria del sacrificio del soldato, dimostra la sua abilità nel trasmettere messaggi potenti attraverso la scultura pubblica e nel contribuire al ricordo collettivo attraverso l'arte. Romeo Pazzini lasciò un'impronta indelebile nel mondo dell'arte italiana, non solo attraverso le sue opere ma anche attraverso il suo impegno nell'educazione artistica e nella promozione dell'arte ceramica. La sua eredità continua a essere celebrata e studiata, come dimostrano le numerose collezioni che conservano le sue opere e gli studi dedicati alla sua vita e al suo lavoro. La sua capacità di esprimersi attraverso diversi media e stili, unita alla sua dedizione all'insegnamento e alla promozione dell'arte, lo rende una figura emblematica dell'arte italiana tra Ottocento e Novecento.