La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Raimondo Pereda ( Lugano 1840 - 1915 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Raimondo Pereda fu uno scultore italo-svizzero di notevole talento, la cui vita e opera si estendono attraverso la seconda metà del XIX secolo e i primi anni del XX secolo. Nato nel 1840 a Lugano, in una famiglia svizzero-italiana, Pereda si trasferì a Milano, dove divenne un residente stabile e un punto di riferimento importante nel panorama artistico della città. La sua formazione artistica si svolse presso l'Accademia di Brera a Milano, tra il 1857 e il 1861, dove ebbe l'opportunità di affinare le sue abilità sotto la guida di maestri dell'epoca e di praticare presso lo studio dello scultore Antonio Tantardini. La carriera di Pereda fu caratterizzata da una produzione artistica prolifica e diversificata, che spaziava dalle statuette in marmo a busti, gruppi scultorei e bassorilievi. Tra le sue opere più note si annoverano "La Prima Lezione", esposta a Parma nel 1870, e una serie di statuette graziose che ritraevano soggetti intimi e familiari, come il proprio figlio e "La cuffia della nonna", esposte a Milano nel 1883. Altre opere degne di nota includono "Duetto" (1886), "La fidanzata", "Triestina", "Orfano di Madre", "La rete d'amore", "Silenzio", "Dolore", "Alla Chiesa", "Piccolo africano", "Il dentista del villaggio", e molti altri bassorilievi e ritratti. Questa vasta gamma di soggetti rifletteva la sua capacità di catturare con sensibilità e maestria le sfumature emotive e fisiche dell'esperienza umana. Pereda si distinse non solo per la qualità delle sue opere, ma anche per il riconoscimento che ricevette nel corso della sua carriera. Fu un esponente attivo nelle esposizioni artistiche internazionali, partecipando a mostre a Monaco di Baviera dal 1870 al 1884 e al Salon di Parigi dal 1879 al 1880. Tuttavia, fu la sua partecipazione all'Esposizione Centennale di Filadelfia nel 1876 a conferirgli un particolare plauso. Qui, le sue opere furono celebrate per la loro esecuzione eccezionale e la grazia, inserendosi armoniosamente tra i capolavori di altri maestri come Barzaghi, Zocchi e Pagani. In particolare, la composizione nota come "La rete d'amore" ricevette menzioni specifiche per la sua rappresentazione giocosa e seducente del tema dell'amore. Oltre al suo successo espositivo, Pereda fu riconosciuto anche nel contesto accademico e professionale. Nel 1890, divenne socio onorario dell'Accademia Reale di Belle Arti di Milano, un riconoscimento che attestava il suo contributo significativo al mondo dell'arte e alla comunità artistica milanese. La vita e l'opera di Raimondo Pereda si inseriscono in un contesto storico e culturale di grande fermento, in cui l'arte neoclassica e romantica cedeva il passo a nuove correnti e sensibilità. Nonostante le trasformazioni del gusto e delle tendenze artistiche, Pereda riuscì a mantenere una voce distintiva, caratterizzata da un profondo senso di umanità e una maestria tecnica ineguagliabile. La sua capacità di esprimere attraverso la scultura le emozioni e le esperienze umane lo rende una figura di spicco nella storia dell'arte italiana e svizzera del suo tempo. Raimondo Pereda morì nel 1915, lasciando un'eredità artistica che continua a essere apprezzata e studiata. Le sue opere, conservate in collezioni pubbliche e private, testimoniano la sua abilità nel catturare la bellezza e la complessità della condizione umana, rendendolo un artista di rilevanza duratura nel panorama artistico internazionale.