La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Francesco Pifferetti ( Roma 19� secolo - Roma 19� secolo ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Francesco Pifferetti è stato uno scultore attivo a Roma all'inizio del ventesimo secolo, un periodo di grande fermento artistico e culturale in Italia. Nonostante la scarsità di informazioni biografiche dettagliate, è possibile delineare un profilo di questo artista attraverso le sue opere e il contesto storico in cui ha operato. Nato in una data imprecisata, Pifferetti emerge come figura nel panorama artistico romano durante un'epoca in cui la scultura italiana stava attraversando una fase di transizione, con artisti che cercavano di conciliare l'eredità del classicismo con le nuove correnti del modernismo. La scultura italiana di questo periodo era caratterizzata da un dialogo tra la tradizione neoclassica e le tendenze più innovative, come il simbolismo e l'art nouveau. Una delle opere più note di Pifferetti è la sua partecipazione alla realizzazione delle decorazioni scultoree per il Ponte Vittorio Emanuele II a Roma. Questo ponte, inaugurato nel 1911, è stato decorato con gruppi scultorei che rappresentano le Virtù del Re e quattro Vittorie. Pifferetti è stato uno degli scultori selezionati per creare queste Vittorie in bronzo, un compito che testimonia la sua abilità e il suo riconoscimento come artista di talento. Il lavoro di Pifferetti sul Ponte Vittorio Emanuele II si inserisce in un contesto più ampio di celebrazione nazionale e di rinnovamento urbano che caratterizzava l'Italia post-unitaria. Il ponte stesso è un simbolo dell'aspirazione a modernizzare la città eterna, collegando il centro storico con i quartieri in espansione sulla riva opposta del Tevere. Oltre al suo contributo al ponte, Pifferetti è noto per aver realizzato una statua rappresentante la Lucania, oggi nota come Basilicata. Questa opera, che fa parte delle decorazioni del Vittoriano, il monumentale altare della patria dedicato a Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, mostra la figura allegorica della regione vestita con una toga e che tiene una spada e un bastone. Questa statua è un esempio della capacità di Pifferetti di lavorare su larga scala e di inserirsi in progetti di grande importanza nazionale. Il Vittoriano, con le sue numerose sculture e rilievi, è un compendio dell'arte scultorea italiana di fine Ottocento e inizio Novecento, e il contributo di Pifferetti a questo complesso testimonia la sua partecipazione attiva al dibattito artistico del suo tempo. Nonostante la sua presenza in progetti di grande visibilità, la vita personale e la formazione di Pifferetti rimangono avvolte nel mistero. Non si hanno molte informazioni sulla sua formazione artistica, né su eventuali maestri o influenze che hanno plasmato il suo stile. Questo non è insolito per molti artisti del suo tempo, i cui contributi individuali spesso si fondono nel lavoro collettivo di grandi progetti pubblici. La mancanza di documentazione dettagliata su Francesco Pifferetti potrebbe essere attribuita anche al fatto che molti artisti dell'epoca non raggiungevano la fama di figure come Canova o Rodin, ma lavoravano diligentemente per contribuire al patrimonio artistico del loro paese. Inoltre, le due guerre mondiali e i cambiamenti politici e sociali che hanno seguito hanno potuto contribuire alla perdita di archivi e documenti che avrebbero potuto fornire ulteriori dettagli sulla sua vita e sul suo lavoro. In conclusione, Francesco Pifferetti è stato uno scultore che ha operato in un'epoca di grande cambiamento per l'arte italiana. Le sue opere sopravvissute, come quelle sul Ponte Vittorio Emanuele II e al Vittoriano, sono testimonianze del suo talento e della sua capacità di inserirsi in contesti artistici di rilievo. Sebbene la sua biografia sia incompleta, il suo contributo all'arte scultorea del suo tempo rimane un importante tassello nella storia dell'arte italiana del primo Novecento.