La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giovanni Prini ( Genova 1877 - Roma 1958 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giovanni Prini, nato a Genova il 14 giugno 1877, è stato uno scultore, decoratore e illustratore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento. Ultimo di quattro figli di Vitaliano e Antonia Pastore, Prini crebbe in un ambiente familiare modesto, che lo vide impegnato fin da giovane nel lavoro presso un marmista locale. Questa esperienza iniziale gli permise di acquisire una notevole abilità tecnica, che lo spinse a intraprendere la carriera artistica. All'età di quindici anni, nel 1892, Prini fu ammesso ai corsi dell'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, dove ebbe l'opportunità di studiare scultura sotto la guida di maestri come Bonzano. La sua carriera espositiva ebbe inizio nel 1896, quando partecipò all'esposizione della Società promotrice di belle arti di Genova, evento che segnò l'inizio di una lunga e fruttuosa attività espositiva. Nel 1900, Prini decise di trasferirsi a Roma, città che divenne il fulcro della sua attività artistica. Qui trovò ospitalità presso i Belsito, una famiglia che lo accolse nel loro palazzo sulla via Nomentana. Fu in questo periodo che conobbe Orazia Belsito, che divenne sua moglie e compagna di vita. La casa-studio dei Prini a Roma divenne uno dei salotti più importanti della capitale, frequentato da intellettuali e artisti di spicco, tra cui Ettore Ximenes, Duilio Cambellotti, Plinio Nomellini, Sibilla Aleramo e Giovanni Cena. Quest'ultimo, in particolare, introdusse Prini alle teorie socialiste, che influenzarono profondamente la sua produzione artistica. Prini si distinse per la sua capacità di interpretare con sensibilità l'anima infantile, realizzando gruppi scultorei di bambini che esprimevano una grande malinconia. La sua collaborazione con la Manifattura di Signa per la produzione di sculture ceramiche testimonia la sua versatilità artistica e la sua apertura verso le arti applicate. Nel corso della sua carriera, Prini esplorò temi sociali e lavorativi, illustrando copertine per il settimanale "Avanti della Domenica" e realizzando opere di grande impatto emotivo, come il bronzo "Il fabbro" del 1907, entrato nelle collezioni del Quirinale. Tra le sue opere più significative si ricorda il bas-relievo "L'artista e le battaglie artistiche", realizzato nel 1911 e situato a Roma, di fronte alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea. Quest'opera evoca la grandezza di Michelangelo, con suggestioni dell'arte classica greca. Prini fu anche autore di monumenti commissionati, fregi di edifici pubblici, portali, cappelle sepolcrali, statue e fontane, dimostrando una notevole versatilità e un profondo impegno civile. Nel 1923, espose a Monza statue destinate a decorare fontane e terracotte colorate, e collaborò con Vittorio Grassi per l'arredamento della Sala della Musica. Alla Biennale di Venezia del 1930, presentò statuette bronzee nella sezione gioielleria, confermando il suo ruolo di artista eclettico e innovativo. Giovanni Prini morì a Roma il 6 settembre 1958, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera, caratterizzata da un'intensa espressività e da una profonda sensibilità umana, continua a essere apprezzata e studiata per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, arte e impegno sociale.