La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giovanni Putti ( Bologna 1771 - 1847 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giovanni Putti fu uno scultore italiano nato a Bologna il 22 giugno 1771, figlio di Giovanni Matteo e Anna Cittarelli. La sua vita e la sua opera si collocano in un periodo di transizione tra il neoclassicismo e il verismo, rendendolo una figura di spicco nella scultura italiana di fine Settecento e inizio Ottocento. La sua formazione artistica iniziò verso la fine degli anni '80 del Settecento presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, nota anche come Accademia Clementina, dove ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di maestri del calibro di Luigi Acquisti e Giacomo Rossi. La sua abilità e dedizione furono presto riconosciute, tanto che nel 1793 vinse il premio Fiori, un riconoscimento che gli fu conferito anche l'anno successivo, segnando l'inizio di una carriera promettente. Durante i suoi anni di formazione, Putti si distinse per la sua capacità di fondere insieme le influenze del neoclassicismo con un realismo più tangibile e emotivo, una caratteristica che avrebbe definito gran parte della sua opera. Questa dualità stilistica gli permise di esplorare temi tradizionali con una nuova sensibilità, rendendo le sue opere particolarmente apprezzate sia dalla critica che dai committenti. Nel 1809, Putti modellò il tripode offerto dagli Italiani al Re di Roma, un'opera che testimonia la sua abilità nel lavorare su commissione per progetti di grande prestigio. La sua partecipazione ai lavori per la decorazione dell'Arco della Pace e per il Duomo di Milano, dove realizzò quattro statue, dimostra ulteriormente la sua versatilità e il suo contributo significativo all'arte scultorea italiana di quel periodo. Tuttavia, è forse nel campo dei monumenti funebri che Giovanni Putti lasciò il segno più duraturo. Dopo il suo ritorno a Bologna nel 1814, a seguito della caduta dell'Impero Napoleonico, Putti si dedicò con fervore alla realizzazione di monumenti funebri nel cimitero della Certosa di Bologna. Tra le sue opere più note in questo contesto, si ricordano il monumento di Francesco Benedetti Forestieri in stile neogotico e il monumento Sampieri, di impostazione prevalentemente neoclassica. La sua abilità nel creare opere che riflettevano la ritualità e l'iconografia funeraria dell'epoca, pur introducendo elementi di novità e originalità, lo resero uno degli scultori più ricercati per questo tipo di committenze. Le sue sculture non si limitarono ai confini del cimitero; molte delle sue opere furono commissionate per adornare chiese e spazi pubblici a Bologna. Tra queste, le allegorie in Santa Maria della Mascarella, purtroppo distrutte durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, e le sculture che coronano la facciata di Santa Caterina di Strada Maggiore. Inoltre, Putti fu attivo anche come insegnante, trasmettendo le sue conoscenze e la sua passione per l'arte a una nuova generazione di scultori. Giovanni Putti morì a Bologna il 9 marzo 1847, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera, caratterizzata da una profonda sensibilità e da una maestria tecnica ineguagliabile, continua a essere studiata e ammirata. La sua capacità di navigare tra diversi stili e di esprimere con forza emotiva e precisione tecnica i temi della sua arte lo rende una figura emblematica della scultura italiana di quel periodo. La sua vita e il suo lavoro riflettono l'evoluzione dell'arte scultorea tra il XVIII e il XIX secolo, testimoniando il passaggio dal neoclassicismo verso espressioni artistiche più personali e realistiche.