La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Alessandro Puttinati ( Verona 1801 - Milano 1872 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Alessandro Puttinati, nato a Verona il 26 agosto 1801 e deceduto a Milano il 1º luglio 1872, è stato uno degli scultori italiani più significativi del suo tempo, la cui opera si estende dal Classicismo al Romanticismo, riflettendo un'evoluzione stilistica e tematica che ha segnato profondamente l'arte scultorea dell'epoca. Figlio di Francesco Puttinati, un noto incisore e medaglista, Alessandro fu introdotto fin dalla giovinezza nel mondo dell'arte. La sua formazione iniziò presso l'Accademia di Brera a Milano, dove studiò sotto la guida di Camillo Pacetti, un esponente di spicco dello stile neoclassico. Questo periodo formativo fu cruciale per lo sviluppo delle sue prime inclinazioni artistiche, che si orientarono verso il neoclassicismo, stile dominante dell'epoca. La sua formazione proseguì a Roma, dove il giovane Puttinati entrò nell'atelier di Bertel Thorvaldsen, uno dei più celebri scultori danesi. L'influenza di Thorvaldsen fu determinante: sotto la sua guida, Puttinati affinò la sua tecnica e abbracciò pienamente lo stile neoclassico, caratterizzato da un'ideale di bellezza e perfezione formale ispirato all'antichità classica. Tuttavia, il soggiorno romano non fu solo un'occasione di apprendimento tecnico, ma anche un momento di apertura verso nuove correnti artistiche. Puttinati entrò in contatto con il Romanticismo, un movimento che, pur mantenendo alcuni elementi del classicismo, esplorava temi più personali e passioni umane, spesso con un accento drammatico e sentimentale. Questa doppia influenza si riflette nelle opere di Puttinati, che combinano la precisione formale e l'ideale di bellezza neoclassica con l'intensità emotiva e la ricerca del vero caratteristici del Romanticismo. Durante la sua carriera, Puttinati ricevette numerose commissioni sia private che pubbliche, che gli permisero di esprimere la sua versatilità artistica. Tra le sue opere più note, si ricordano le sette statue realizzate per il Duomo di Milano, che rappresentano uno dei suoi maggiori successi e testimoniano la sua abilità nel trattare temi religiosi e storici con profondità e sensibilità. Oltre alle grandi commissioni, Puttinati si dedicò anche alla realizzazione di sculture di dimensioni minori, come statuette e busti, tra cui spiccano quelli di personaggi illustri del suo tempo, come Honoré de Balzac, Giuseppe Verdi e Massimo D'Azeglio. Queste opere, pur nella loro ridotta dimensione, rivelano la capacità dell'artista di catturare l'essenza dei suoi soggetti con realismo e immediatezza. La scultura di Paolo e Francesca, realizzata nel 1844, è emblematica del suo stile maturo: rappresenta i due amanti in un abbraccio disperato, esprimendo con intensità la loro tragica storia d'amore. Quest'opera, insieme alla statua di Carlo Porta e al Masaniello, evidenzia la capacità di Puttinati di trasmettere emozioni profonde e di riflettere sulla condizione umana attraverso la sua arte. Alessandro Puttinati rimase attivo a Milano per tutta la sua vita, diventando un punto di riferimento per l'ambiente artistico della città. La sua opera, che spazia dal neoclassicismo al romanticismo, riflette un periodo di transizione nell'arte italiana, segnando il passaggio da un'ideale di bellezza universale a una maggiore attenzione per l'individualità e l'espressione delle emozioni. La sua eredità artistica continua a essere apprezzata e studiata, testimoniando il suo contributo significativo alla storia dell'arte italiana.