La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Enrico Quattrini ( Colvalenza di Todi 1863 - Roma 1950 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Enrico Quattrini fu uno scultore italiano di rilevante importanza, la cui vita e le cui opere hanno lasciato un'impronta significativa nell'arte del suo tempo. Nato il 24 dicembre 1864 a Sobrano di Collevalenza, in una famiglia di umili condizioni, Quattrini mostrò fin da bambino un talento innato per l'arte. La sua formazione artistica iniziò all'Istituto Crispolti di Todi, dove le sue capacità vennero presto riconosciute. Il direttore dell'istituto, Don Luigi Crispolti, fu talmente colpito da un ritratto a carboncino realizzato da Quattrini che decise di segnalarlo e di finanziarne gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Perugia con un contributo mensile di 25 lire. Dopo tre anni di Accademia, nel 1884, Quattrini si trasferì a Roma, dove ebbe l'opportunità di confrontarsi e di conoscere i grandi scultori del momento. La sua carriera artistica prese il volo quando vinse il concorso per la realizzazione delle statue del Palazzo di Giustizia nel 1900. Questo successo segnò l'inizio di una serie di commissioni prestigiose che consolidarono la sua reputazione come uno degli scultori più importanti dell'epoca. Tra le sue opere più note, si annoverano il monumento funebre al cardinal Rampolla, eretto nella basilica Cecilia in Roma nel 1929, e la statua bronzea all’Ambrosiana di Milano, commissionata nel 1927. Quattrini realizzò anche la lunetta centrale della facciata del duomo di Arezzo nel 1901 e il monumento al Perugino a Perugia, inaugurato nel 1923. La sua arte fu apprezzata anche dai pontefici: Papa Pio XI, nel 1922, visitò lo studio di Quattrini e gli commissionò il suo primo busto celebrativo, seguito da altre opere per la Pinacoteca Vaticana, il seminario Lombardo e il Laterano. Nonostante il successo e la fama, Quattrini mantenne un legame forte con la sua terra natale, l'Umbria. A Todi, lasciò tracce significative come la lapide in onore di Augusto Ciuffelli e il monumento sepolcrale a Luigi Crispolti, oltre a numerosi medaglioni. Le sue opere si trovano sparse in varie parti d'Italia, ma anche all'estero, come a Manaus in Brasile e a Istanbul. Nel corso della sua vita, Quattrini fu riconosciuto come uno dei più illustri scultori della Chiesa di Roma e nel 1939 venne nominato accademico di S. Luca e dei Virtuosi al Pantheon. La sua arte fu caratterizzata da un ritorno al vero neobarocco, e collaborò con artisti e architetti del calibro di Ettore Ferrari e Gaetano Koch. La sua abilità nel modellare il bronzo e il marmo gli permise di esprimere un forte sentimento religioso e cristiano nelle sue sculture, come evidenziato dalla stampa dell'epoca. Quattrini fu anche un artista schivo, che non amava parlare delle sue opere e che non esitava a esprimere critiche costruttive, anche nei confronti delle sculture del figlio Carlo, con il quale condivideva il lavoro e lo studio al Gianicolo. La sua figura è stata rivalutata negli anni recenti, con il restauro dei suoi bozzetti in gesso e l'inaugurazione di una gipsoteca a lui dedicata a Todi, dove le sue opere sono esposte nelle Chiese della Trinità e di Sant'Antonio, restaurate e adattate a museo. Enrico Quattrini morì a Roma il 26 aprile 1950, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua vita e il suo lavoro sono stati oggetto di studi e riconoscimenti postumi, che hanno contribuito a riscoprire e a valorizzare il suo contributo all'arte scultorea italiana e internazionale.