La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Vincenzo Ragusa ( Palermo 1841 - 1927 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Vincenzo Ragusa, nato a Palermo l'8 luglio 1841 e deceduto nella stessa città il 13 marzo 1927, è stato uno scultore italiano di rilevanza storica, noto per il suo contributo significativo all'arte scultorea sia in Italia che in Giappone. La sua vita e il suo lavoro rappresentano un ponte culturale tra Occidente e Oriente, in un periodo di grandi cambiamenti e apertura internazionale. Ragusa iniziò la sua carriera artistica studiando disegno e intaglio dell'avorio sotto la guida di Salvatore Lo Forte. La sua formazione fu interrotta dal servizio militare durante l'Unificazione d'Italia, partecipando alla Spedizione dei Mille nel 1860 sotto il comando di Nino Bixio e combattendo nella Battaglia di Volturno. Dopo aver ripreso la sua carriera artistica, Ragusa si distinse per la sua abilità scultorea, guadagnandosi riconoscimenti e commissioni. Nel 1876, la sua vita prese una svolta significativa quando fu selezionato per insegnare tecniche europee di scultura in Giappone, presso la Scuola tecnica di belle arti di Tokyo (Kobu Bijutsu Gakko), fondata sotto la supervisione del Ministero dell'Industria. Questo incarico faceva parte di un più ampio programma del governo Meiji volto a modernizzare il Giappone attraverso l'importazione di conoscenze e competenze occidentali. Ragusa introdusse tecniche innovative di fusione del bronzo e nuovi metodi di modellazione in legno, argilla, gesso e armature di filo, esercitando un ruolo significativo nello sviluppo delle arti scultoree moderne giapponesi. Durante il suo soggiorno in Giappone, che durò fino al 1882, Ragusa non solo insegnò, ma si immerse nella cultura giapponese, raccogliendo una vasta collezione di arte giapponese e cinese. Questa collezione è ora conservata nel Museo Nazionale di Preistoria ed Etnografia Pigorini a Roma. In Giappone, incontrò anche Kiyohara Tama, una giovane artista giapponese che divenne sua moglie e adottò il nome di Eleonora Ragusa. Insieme, contribuirono a creare un ponte culturale tra Italia e Giappone, promuovendo lo scambio artistico e culturale. Al suo ritorno in Italia, Ragusa aprì la Scuola Superiore d'Arte Applicata a Palermo, tentando di introdurre le tecniche giapponesi di laccatura nell'arte italiana. Tuttavia, difficoltà nell'ottenimento delle materie prime necessarie misero fine al programma, e dopo sei anni, Kiyohara e sua moglie tornarono in Giappone. La figlia di Kiyohara scelse di rimanere in Italia e sposò Ragusa nel 1889. Ragusa lasciò un'impronta duratura non solo attraverso le sue opere, ma anche attraverso il suo impegno nell'educazione artistica. Fondò l'Istituto d'Arte di Palermo, oggi intitolato a lui e alla moglie Otama Kiyohara, contribuendo alla formazione di generazioni di artisti. Tra le sue opere più note vi è il Monumento a Giuseppe Garibaldi a Palermo, inaugurato nel 1892, che testimonia la sua maestria nella scultura monumentale. La vita e l'opera di Vincenzo Ragusa rappresentano un capitolo significativo nella storia dell'arte, evidenziando l'importanza degli scambi culturali e dell'apertura internazionale. La sua eredità continua a influenzare l'arte scultorea e l'educazione artistica, sia in Italia che in Giappone, rendendolo una figura di spicco nel panorama artistico internazionale del suo tempo.