La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Domenico Rambelli ( Pieve del Ponte 1886 - Roma 1972 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliore scultore realizzate dall'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato. Acquistiamo opere in tutta Italia
Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere dello scultore, contattateci subito. Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere: Inviateci una foto frontale dell'opera, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le sue dimensioni. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAIL[email protected]
Tel. (+39) 066871425
un nostro esperto vi risponderà in giornata.
Se invece desiderate acquistare opere dell'artista: Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.
RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE
La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.
Domenico Rambelli è stato uno scultore italiano di grande rilievo, la cui opera ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico del Novecento. Nato il 21 febbraio 1886 a Pieve del Ponte, alla periferia di Faenza, Rambelli ha mostrato fin da bambino un talento precoce per la modellazione, utilizzando la creta del fiume Senio per creare le sue prime statuette. La sua passione per la scultura lo ha portato a frequentare la Scuola d'Arti e Mestieri di Faenza, dove ha studiato sotto la guida del pittore Antonio Berti e ha condiviso l'ambiente con altri artisti che avrebbero lasciato un segno importante nel mondo dell'arte, come Domenico Baccarini, Ercole Drei, Francesco Nonni, Pietro Melandri, e altri. Dopo gli studi a Faenza, Rambelli si trasferì a Firenze per frequentare la Libera Scuola del Nudo presso l'Accademia di Belle Arti, dove ebbe l'opportunità di incontrare e apprendere da artisti del calibro di Plinio Nomellini e Galileo Chini. Successivamente, un soggiorno a Parigi gli permise di entrare in contatto con l'arte di Auguste Rodin, che influenzò profondamente il suo stile scultoreo. Durante la Prima guerra mondiale, Rambelli si arruolò volontariamente ma fu presto congedato a causa di una grave ferita. Al suo ritorno a Faenza, gli fu affidata una cattedra di plastica e pittura ornamentale presso l'Istituto d'Arte per la Ceramica. In questo periodo, Rambelli aderì al movimento artistico Valori Plastici e successivamente a Novecento, due correnti che miravano a un rinnovamento dell'arte italiana. Negli anni Venti, Rambelli divenne uno dei principali interpreti della scultura del ritorno all'ordine, realizzando opere caratterizzate da volumetrie monumentali e da un linguaggio formale che univa elementi classici a una forte espressività. Tra le sue opere più note ci sono i monumenti ai Caduti di Viareggio e Brisighella, realizzati nel 1927 e 1928 rispettivamente, e il monumento a Francesco Baracca a Lugo, inaugurato nel 1936. Queste opere pubbliche riflettono la capacità di Rambelli di sintetizzare in pochi tratti o volumi la complessità delle figure umane, sia eroi storici che persone comuni. Rambelli fu anche un apprezzato insegnante, e nel 1919 ottenne la cattedra di Plastica Ornamentale alla Regia Scuola Ceramica di Faenza, posizione che mantenne fino all'inizio della seconda guerra mondiale. La sua influenza si estese anche alla ceramica, dove lasciò un'impronta distintiva attraverso la sua direzione artistica, nonostante non fosse un ceramista di formazione. Durante la seconda guerra mondiale, Rambelli si trasferì a Bologna, dove continuò a insegnare e a lavorare. Dopo la guerra, si stabilì a Roma, dove insegnò all'Accademia di Belle Arti e realizzò importanti opere come la cappella di San Francesco d'Assisi nella basilica di Sant'Eugenio. Negli anni successivi, Rambelli continuò a lavorare su commissioni pubbliche e private, tra cui le lapidi tombali per gli amici Balilla Pratella e Giuseppe Donati. Nel 1960, Rambelli fu nominato Accademico di San Luca, un riconoscimento del suo contributo all'arte italiana. Tuttavia, nonostante il suo talento e la sua fama, la sua figura fu in parte oscurata a causa delle sue compromissioni artistiche con il regime fascista, che influenzarono la sua ricezione critica nel dopoguerra. Domenico Rambelli morì a Roma il 1º settembre 1972, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera è stata rivalutata dalla critica negli anni successivi, e oggi è riconosciuto come uno dei protagonisti della scultura italiana ed europea tra le due guerre. Le sue sculture e i suoi disegni sono esempi di un'arte che è al tempo stesso arcaica e moderna, figurativa e astratta, semplice e complessa, testimoniando la sua ricerca di un'espressione artistica autentica e profondamente umana.