La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Francesco Ravaschio ( Genova 1743 - 1820 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Francesco Maria Ravaschio fu uno scultore italiano di rilievo, attivo principalmente nel periodo neoclassico e le cui opere hanno lasciato un'impronta significativa nella storia dell'arte ligure. Nato a Genova il 17 aprile 1743, Ravaschio era figlio di Nicolò, un fornaio, e di Maria Caterina. Fu battezzato quattro giorni dopo la nascita nella chiesa di S. Andrea. La sua formazione artistica iniziò nel 1757 quando si iscrisse alla Scuola del disegno presso l'Accademia Ligustica, un'istituzione che avrebbe giocato un ruolo fondamentale nel suo sviluppo come scultore. Durante la sua carriera, Ravaschio collaborò strettamente con Nicolò Traverso, un altro scultore di spicco dell'epoca. Insieme, i due artisti furono incaricati di realizzare importanti opere per la città di Genova, tra cui la decorazione a stucco del Palazzo Ducale, rinnovato dall'architetto Simone Cantoni dopo un devastante incendio nel 1777. Questa commissione pubblica fu solo l'inizio di una serie di successi per Ravaschio e Traverso, che ottennero il riconoscimento per il loro contributo al rinnovamento dell'arte ligure. Ravaschio e Traverso viaggiarono a Roma, dove entrarono in contatto con artisti del calibro di Antonio Canova e Anton Raphael Mengs. Questa esperienza romana fu cruciale per il loro perfezionamento artistico e per le sorti della scultura genovese. Al loro ritorno in patria, intorno al 1780, portarono con sé "in piccoli modelletti tutto il bello dell’arte antica", influenzando profondamente la cultura figurativa genovese e liberandola dalla "licenza de’ manieristi". Nel 1780, Ravaschio ricevette una commissione importante: i lavori della facciata di palazzo ducale, che condivise con Traverso. Inoltre, tra il 1780 e il 1785, lavorò al coro della chiesa genovese delle Vigne, dove le forme neoclassiche si distinguevano nei bassorilievi con putti che scolpì insieme a Traverso. Nel 1791, completò una statua "oltre il naturale" di Carlo IV di Spagna, destinata a decorare la porta principale di Ceuta in Marocco. La sua abilità nel ritrarre figure con una "prontezza del gesto" fu lodata da Federigo Alizeri, un critico d'arte dell'epoca, che vide in Ravaschio e Traverso i liberatori della cultura figurativa genovese, consentendo l'avvento di un'arte "devotissima alla severità degli antichi". Questa transizione dal Barocco al Neoclassicismo fu un cambiamento significativo nell'arte ligure, e Ravaschio fu uno dei protagonisti di questo movimento. Ravaschio cercò anche di stabilire una bottega da condividere con il socio Traverso nei pressi del monastero di S. Silvestro, in un terreno di proprietà delle monache in vico del Fondaco. La sua fama gli assicurò una serie di commissioni importanti, come la Flora per la facciata di villa Serra a Genova Cornigliano. Nonostante la sua notorietà, la data esatta della sua morte non è chiaramente documentata, ma si presume che sia deceduto intorno al 1820. Le sue opere sono state oggetto di studi e documenti di storia ligure, e alcune di esse sono ancora oggi visibili in vari luoghi di Genova, testimoniando la sua maestria e il suo contributo all'arte scultorea. La vita e l'opera di Francesco Maria Ravaschio sono esempi dell'importanza della formazione accademica e dell'influenza dei viaggi e degli scambi culturali nello sviluppo di uno stile artistico. La sua capacità di fondere l'antico con il nuovo e di contribuire al rinnovamento dell'arte ligure lo rendono una figura di spicco nella storia dell'arte italiana.