La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giuseppe Renda ( Polistena 1859 - Napoli 1939 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giuseppe Renda, nato a Polistena, Reggio Calabria, l'11 dicembre 1859, è stato uno degli scultori italiani più significativi del suo tempo, la cui vita e opera si intrecciano strettamente con la storia culturale e artistica di Napoli, città in cui ha trascorso gran parte della sua esistenza e ha lasciato un'impronta indelebile. La sua infanzia a Polistena fu segnata da un precoce interesse per l'arte, in particolare per la scultura. Già da giovane, Renda iniziò a lavorare nella bottega dei fratelli Morani, dove si dedicò alla modellazione di pastori di creta per i presepi, una tradizione artistica profondamente radicata nella cultura calabrese. Questa esperienza iniziale non solo affinò le sue abilità tecniche ma gli permise anche di sviluppare una sensibilità artistica che lo avrebbe guidato per tutta la vita. Nel 1874, all'età di quindici anni, Renda lasciò la sua città natale per trasferirsi a Napoli, un centro nevralgico per l'arte e la cultura in Italia. A Napoli, fu accolto da alcuni parenti e iniziò il suo percorso formativo all'Accademia di Belle Arti, dove ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di maestri del calibro di Gioacchino Toma, Stanislao Lista e Tommaso Solari. La sua formazione accademica gli fornì una solida base teorica e pratica, che si riflette nella qualità e nella varietà delle sue opere. Giuseppe Renda esordì nel panorama artistico nel 1884, quando presentò due sculture, una in terracotta intitolata "Testina" e una in gesso denominata "Ritratto", alla Esposizione della Società Promotrice di Belle Arti di Napoli. Questa fu solo la prima di una lunga serie di partecipazioni a mostre e esposizioni, che gli permisero di guadagnarsi il rispetto e l'ammirazione sia del pubblico che della critica. La produzione artistica di Renda è caratterizzata da una notevole versatilità, che spazia dalla realizzazione di figurine e mezzi busti in terra cruda o cotta, a opere più imponenti in bronzo e gesso. Tra i suoi monumenti più conosciuti, si ricorda il "Monumento al generale Enrico Cosenz", situato a piazza principessa Pignatelli a Napoli. La Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma conserva due delle sue sculture, "Ondina" (1898) e "Il filosofo" (1916), che testimoniano la sua abilità nel catturare l'essenza umana attraverso la materia. Renda fu anche un innovatore, come dimostrano le sue sculture che incorporano elementi dello stile liberty, un movimento artistico che si sviluppò a cavallo tra il XIX e il XX secolo e che si caratterizzava per la ricerca di una nuova espressività attraverso forme naturalistiche e sinuose. La sua adesione ai modi del verismo, aggiornata con influenze simboliste e liberty, lo portò a esplorare nuove vie espressive, rendendo le sue opere immediatamente riconoscibili. La sua carriera fu costellata di successi, con partecipazioni a mostre internazionali in città come Londra, San Pietroburgo, Barcellona e Vienna, dove ricevette due medaglie d'oro. In Italia, le sue esposizioni furono numerose e accolte con grande interesse, come dimostrano le sue partecipazioni a Palermo, Milano, Firenze, Torino e Verona. Giuseppe Renda morì a Napoli nel 1939, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua opera continua a essere studiata e ammirata, non solo per la maestria tecnica e la bellezza delle sue creazioni ma anche per il contributo che ha dato alla scultura italiana tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. La sua capacità di fondere tradizione e innovazione, realismo e idealismo, fa di lui una figura di spicco nella storia dell'arte italiana.