La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Bartolomeo Ribossi ( Milano 19� secolo - Milano 19� secolo ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Bartolomeo Ribossi, attivo a Milano all'inizio del diciannovesimo secolo, è una figura enigmatica e poco documentata nella storia dell'arte italiana. Nonostante la scarsità di informazioni biografiche dettagliate, Ribossi emerge come un artista significativo nel panorama scultoreo milanese di quel periodo, un'epoca di transizione tra il neoclassicismo e il romanticismo. Ribossi fu uno degli scultori incaricati di lavorare alla decorazione della Villa Belgiojoso, oggi nota come Villa Reale, a Milano. Questa villa, un capolavoro dell'architettura neoclassica, fu commissionata dalla nobildonna Maria Teresa di Savoia e progettata dall'architetto Leopoldo Pollack. La decorazione esterna delle due facciate sulla corte e sul giardino comprende una trentina di statue realizzate da autori come Grazioso Rusca, Francesco Carabelli e lo stesso Ribossi, insieme ad Angelo Pizzi. Il piano iconografico dell'intero ciclo scultoreo fu affidato al poeta Giuseppe Parini, e Ribossi contribuì con dodici rilievi, tra cui i due grandi frontoni rappresentanti il Carro di Diana e il Carro di Apollo. Ribossi è anche accreditato per la sua partecipazione alla decorazione scultorea della Villa Reale durante il periodo napoleonico, un'epoca che vide Milano trasformarsi in un importante centro culturale e artistico sotto l'influenza francese. La sua opera nella villa è un esempio della sua abilità nel maneggiare temi classici con una sensibilità che rifletteva le correnti artistiche del suo tempo. Nonostante la sua attività artistica, Ribossi rimane una figura sfuggente, con poche opere attribuite con certezza e pochi documenti che tracciano la sua vita e la sua formazione. Tuttavia, la sua partecipazione a progetti di prestigio come la Villa Reale suggerisce che fosse un artista rispettato e richiesto nel contesto milanese. La mancanza di informazioni dettagliate sulla vita personale di Ribossi, comprese le date di nascita e morte, non è insolita per molti artisti del suo tempo, soprattutto per coloro che non raggiunsero una fama estesa o non lasciarono dietro di sé un corpus ampio di corrispondenza o documenti personali. Ciò nonostante, la sua opera sopravvive come testimonianza del suo contributo all'arte scultorea e alla cultura visiva del suo tempo. Ribossi operò in un periodo storico in cui l'Italia era attraversata da profondi cambiamenti politici e sociali. L'era napoleonica aveva portato nuove idee e un nuovo ordine, che si riflettevano anche nell'arte e nell'architettura. Gli artisti come Ribossi erano chiamati a interpretare il linguaggio neoclassico in modi che rispecchiassero lo spirito dell'epoca, un compito che Ribossi sembra aver svolto con competenza e sensibilità artistica. In conclusione, la figura di Bartolomeo Ribossi rimane avvolta in un certo mistero a causa della mancanza di documentazione esaustiva. Nonostante ciò, il suo lavoro presso la Villa Reale di Milano e il riconoscimento dei suoi contemporanei suggeriscono che fosse un artista di talento, capace di interpretare e contribuire al dialogo artistico del suo tempo. La sua eredità, sebbene non vasta come quella di altri scultori più noti, è comunque preziosa per comprendere lo sviluppo della scultura neoclassica e romantica in Italia all'inizio del diciannovesimo secolo.