La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Stefano Ricci ( Firenze 1765 - 1837 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliore scultore realizzate dall'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato. Acquistiamo opere in tutta Italia
Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere dello scultore, contattateci subito. Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere: Inviateci una foto frontale dell'opera, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le sue dimensioni. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAIL[email protected]
Tel. (+39) 066871425
un nostro esperto vi risponderà in giornata.
Se invece desiderate acquistare opere dell'artista: Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.
RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE
La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.
Stefano Ricci, nato a Firenze il 26 dicembre 1765, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico neoclassico del suo tempo. Figlio di Giovambattista e di Lucia Rossi, Ricci crebbe in un ambiente che favoriva lo sviluppo delle sue inclinazioni artistiche. La sua formazione iniziò all'Accademia di belle arti di Firenze, dove fu allievo di Innocenzo Spinazzi e si distinse nei concorsi minori, ottenendo riconoscimenti per le sue copie in terracotta di opere famose. Nel 1786, Ricci fu premiato per la sua copia in terracotta del Fauno coi cembali della Galleria degli Uffizi, e l'anno successivo per una copia tratta dal calco. Questi primi successi segnarono l'inizio di una carriera che lo avrebbe visto contribuire a rinnovare radicalmente il linguaggio della scultura in Toscana, all'epoca ancora legata al tardo barocco. Ricci divenne noto per la sua abilità nel creare monumenti celebrativi e funebri, che riflettevano il gusto neoclassico dell'epoca. Tra le sue opere più significative vi è il cenotafio di Dante Alighieri, situato nella basilica di Santa Croce a Firenze. Questo monumento, promosso dal granduca Ferdinando III e realizzato grazie a una sottoscrizione pubblica, rappresenta il primo riconoscimento ufficiale della città di Firenze al poeta morto in esilio e sepolto a Ravenna. L'opera, che impiegò più di dieci anni per essere completata, fu inaugurata nel 1830 e mostra Dante in posizione sopraelevata, seduto e pensoso, con il braccio poggiato su un libro, affiancato da due figure femminili: l'Italia e la Poesia piangente. Ricci fu anche un insegnante influente, succedendo al suo maestro Francesco Carradori nell'insegnamento all'Accademia di Firenze nel 1802. La sua influenza si estese ben oltre i suoi studenti, poiché le sue opere divennero un punto di riferimento per gli scultori fiorentini dell'epoca. Ricci elaborò memorie sepolcrali di tono minore, spesso fondate sul medaglione con il ritratto di profilo del defunto, inserito in stele o accompagnato da lapidi più o meno complesse. Oltre al cenotafio di Dante, Ricci scolpì numerosi altri monumenti, tra cui La purità nella cappella del Poggio Imperiale e il Monumento a Paolo Mascagni, collocato nella Libreria Piccolomini del Duomo di Siena. Quest'ultimo presenta l'Anatomia dolente che svolge un rotolo con il titolo del trattato sui vasi linfatici che aveva reso celebre Mascagni. Ricci fu anche attivo come perito e restauratore, occupandosi tra l'altro del restauro del David di Michelangelo, reintegrando il dito medio della mano destra della celebre statua. Nel 1836, trasferì il suo studio nella nuova scuola di scultura all'Accademia, affittando il proprio studio di via S. Leopoldo allo scultore Emilio Santarelli. La sua carriera fu segnata da un costante impegno nella ricerca di un'espressione artistica che incarnasse i valori del Neoclassicismo, caratterizzati da un ritorno all'antico e da un ideale di bellezza e perfezione formale. Le sue opere sono state lodate per la nobile semplicità nell'espressione del dolore e per il corretto disegno, considerate somme prerogative del suo stile. Stefano Ricci morì a Firenze nel 1837, lasciando un'eredità artistica che continua a essere studiata e ammirata. La sua vita e il suo lavoro sono stati oggetto di approfondimenti in diverse pubblicazioni e mostre, che hanno contribuito a mantenere vivo il suo ricordo come uno dei maestri della scultura neoclassica italiana.