La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Angelo Righetti ( Brescia 1900 - 1972 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliore scultore realizzate dall'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato. Acquistiamo opere in tutta Italia
Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere dello scultore, contattateci subito. Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere: Inviateci una foto frontale dell'opera, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le sue dimensioni. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAIL[email protected]
Tel. (+39) 066871425
un nostro esperto vi risponderà in giornata.
Se invece desiderate acquistare opere dell'artista: Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.
RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE
La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.
Angelo Righetti, nato a Brescia il 1° marzo 1900 e deceduto nella stessa città nel settembre 1972, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico del XX secolo. La sua formazione artistica iniziò sotto la guida di suo padre Emilio, un intagliatore in legno, che gli trasmise le prime nozioni di scultura. Successivamente, Righetti approfondì i suoi studi presso l'Accademia di Belle Arti Cignaroli di Verona, dove si diplomò nel 1922. Qui ebbe come maestro lo scultore Egidio Girelli, che lo introdusse alla lavorazione del bronzo e lo guidò verso la maturazione artistica. Durante la metà degli anni '20, Righetti sviluppò un linguaggio scultoreo molto personale, che si distingueva per la riscoperta di forme primitive e per l'uso di una lavorazione scabra e primordiale del bronzo. Questa tendenza si manifestò chiaramente nelle sue opere esposte alla Biennale di Venezia del 1930, dove debuttò con la scultura "Le comari". La sua partecipazione alla Biennale fu costante e si segnalò per la presentazione di opere che spaziavano da figure primitiviste a solenni ritratti, come dimostrato dalle sue successive partecipazioni con opere quali "La danza" e "La musica" nel 1934, e "Il Duce" nel 1938. Righetti fu anche un apprezzato insegnante di scultura, attività che svolse dal 1925 al 1931, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di artisti. La sua carriera artistica fu interrotta nel 1965 a causa di una grave malattia, che lo costrinse a cessare la sua attività. Morì a Brescia nel 1972, all'età di 72 anni. L'opera di Righetti è caratterizzata da una sensibilità materica e introspettiva che permea tutta la sua produzione. Autore di monumenti pubblici, ritratti privati, fregi campanari e medaglie, Righetti univa all'osservazione della realtà una lavorazione scabra e primordiale del bronzo, che spesso rimaneva ruvido e sbozzato, ad indicare una ricerca archetipica della materia. Tra le sue opere più note, si ricorda il "Cristo risorto" del 1956, esposto nel chiostro del Museo Diocesano di Brescia, che si distingue per l'assenza di patetismo e sofferenza e per le ferite dei chiodi scolpite a forma di stelle. Il Museo Diocesano di Brescia conserva un fondo di opere di Righetti, tra cui statue a tutto tondo e bozze di preparazione in gesso. Una di queste è l'Angelo per la cappella Besenzoni del 1964, che si distingue per i lineamenti fini ed aggraziati e per l'eleganza della veste. Righetti non si risparmiava nel dettagliare l'aureola e le ali con altrettante decorazioni. Righetti esplorò anche il tema del sacro, come dimostrato dalla sua opera nella Cattedrale di Acqui Terme, datata 1932, che testimonia la sua abilità nel creare opere di interesse anche al di fuori della sua città natale. La sua produzione artistica comprendeva anche nudi di giovinette e opere sacre, indagando le proprietà segretamente espressive della materia. Nonostante la sua morte, l'interesse per l'opera di Righetti rimane vivo, come dimostrato dalle valutazioni e dalle vendite delle sue opere, che continuano ad essere oggetto di interesse per collezionisti e appassionati d'arte. La sua eredità artistica è custodita in musei e collezioni private, e il suo contributo alla scultura del Novecento italiano rimane un punto di riferimento per gli studi sull'arte di quel periodo.