La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Francesco Righetti ( Roma 1805 - ? ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliore scultore realizzate dall'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato. Acquistiamo opere in tutta Italia
Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere dello scultore, contattateci subito. Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere: Inviateci una foto frontale dell'opera, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le sue dimensioni. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAIL[email protected]
Tel. (+39) 066871425
un nostro esperto vi risponderà in giornata.
Se invece desiderate acquistare opere dell'artista: Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.
RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE
La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.
Francesco Righetti fu uno scultore, argentiere e fonditore di bronzi italiano, nato a Roma l'11 giugno 1749 e morto nella stessa città il 12 agosto 1852. La sua famiglia era originaria di Rimini, dove alcuni membri esercitarono cariche pubbliche prima che un ramo si trasferisse a Roma nella prima metà del XVII secolo. Francesco, terzogenito di Isidoro e Anna Maria Viggi, divenne noto per la sua bottega di bronzi e argenti a Roma, avviata sotto il marchio "F. RIGHETTI. F. ROMÆ", spesso aggiungendo anche la data alle sue opere per differenziarle tra loro. Il suo primo bronzetto conosciuto, datato 1783, è una riproduzione del Fauno danzante della Galleria degli Uffizi, conservato al castello di Wilanów a Varsavia. Già l'anno precedente, il papa aveva visitato il suo studio, segno dell'importanza e del prestigio che Righetti aveva acquisito. Collaborò spesso con lo scultore Francesco Franzoni, dimostrando di essere un artista versatile, impegnato nella modellazione e fusione dei bronzi, nonché nella loro promozione e vendita. In occasione dell'elezione e della successiva incoronazione del doge di Genova Michelangelo Cambiaso (1791-92), Righetti fu incaricato di realizzare opere quali la Pace, l'Abbondanza e la Carità, seguendo i modelli di Francesco Maria Ravaschio sotto la direzione della pittrice Angelica Kauffmann. La sua collaborazione con Genova proseguì anche successivamente, con la realizzazione di altre opere significative. Francesco Righetti si trasferì definitivamente a Roma, dove morì nel 1852 nel suo palazzo di piazza Campitelli. La sua attività artistica fu proseguita in famiglia da Francesco junior, figlio di Luigi e di Paola Carozzi Lecce, nato a Roma nel 1805. Francesco junior fu uno scultore con lo studio in vicolo del Borghetto 78 e realizzò opere come una Testa ideale (1822, Napoli, Museo nazionale di Capodimonte) e, su commissione del padre, il Cenotafio di Francesco Righetti (1831, Roma, S. Carlo al Corso). Francesco Righetti divenne rapidamente il successore del suo maestro Luigi Valadier, un importante argentiere romano che produceva anche copie di antichità. Rispose con abilità e energia al gusto dei collezionisti per repliche fedeli di statue celebri, sia antiche che moderne, e ornamenti antiquari. Lavorò a progetti su larga scala per papi e monarchi, ma è ricordato soprattutto per le sue piccole statuette in bronzo ispirate a famose antichità. Nel 1781 ricevette la sua prima commissione su larga scala, per 12 calchi a grandezza naturale in piombo di famose statue per il banchiere inglese Henry Hope nella sua residenza di campagna a Welgelegen, vicino a Haarlem. Durante gli anni '80 del Settecento, Righetti si affermò come produttore di miniature in bronzo dopo famosi prototipi antichi, un genere di scultura che si sviluppò nella seconda metà del XVIII secolo in risposta al crescente mercato dell'arte. Come ogni progetto di fusione di metalli, l'impresa di Righetti fu collaborativa. Oltre a mantenere uno staff di laboratorio che includeva suo figlio Luigi, è noto che Righetti impiegò altri artisti per scolpire per lui. Fonti documentarie indicano, ad esempio, che lo scultore Camillo Pacetti copiò antichità per Righetti nel 1785. Nel 1794, Righetti pubblicò un catalogo con i prezzi delle statue in miniatura disponibili dal suo laboratorio, un documento che attesta sia l'ampiezza della sua produzione sia il suo talento promozionale. Nel 1801, Papa Pio VII visitò lo studio di Righetti a Napoli per vedere l'altare in bronzo dorato che aveva commissionato per San Giorgio Maggiore a Venezia e nel 1805 Righetti divenne il capo della fonderia vaticana. Nel 1809, nella sua veste di fonditore di bronzi, collaborò con Antonio Canova per produrre la gigantesca figura in bronzo di Napoleone (Brera, Milano) per il principe Eugenio di Beauharnais, viceré francese d'Italia. Nel 1819, Righetti e suo figlio Luigi fusero il monumentale Carlo III equestre di Canova, che ancora oggi si erge davanti al palazzo reale di Napoli. Dopo la morte di Righetti, Luigi e suo figlio Francesco Righetti il Giovane gestirono sia le fonderie napoletane che quelle romane. Le opere della famiglia, molto apprezzate e per la maggior parte facilmente trasportabili, sono distribuite in alcune delle più importanti collezioni europee e americane.