La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Rinaldo Rinaldi ( Padova 1793 - Roma 1873 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Rinaldo Rinaldi, nato a Padova il 13 aprile 1793, fu uno degli scultori italiani più rappresentativi del neoclassicismo, movimento artistico che cercava di rievocare l'antichità classica. Figlio di Domenico, un intarsiatore e intagliatore, e di Teresa dei conti Pisani, Rinaldi dimostrò fin da giovane una precoce abilità nella scultura. All'età di soli 15 anni, realizzò una statua policroma in pietra di Nanto raffigurante S. Antonio morente, conservata nel santuario dell’Arcella a Padova, segno evidente del suo precoce talento. La sua formazione artistica iniziò all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove fu notato dal direttore Leopoldo Cicognara e persino da Napoleone Bonaparte. Quest'ultimo, riconoscendo il suo talento, contribuì a inviarlo a Roma nel 1811 per perfezionarsi sotto la guida di Antonio Canova, uno dei massimi esponenti dello scultore neoclassico. A Roma, Rinaldi entrò a far parte dell'Accademia di San Luca e iniziò a collaborare con Adamo Tadolini, un altro allievo di Canova. Dopo la morte di Canova nel 1822, Rinaldi fu uno dei candidati scelti per completare le opere lasciate incompiute dal maestro. Questo incarico testimonia la fiducia e l'ammirazione che Canova riponeva in lui. Nel corso della sua carriera, Rinaldi realizzò numerose opere di rilievo, tra cui il monumento al cardinale Lorenzo Prospero Bottini nella chiesa di Santa Croce e San Bonaventura dei Lucchesi e il monumento funebre di Antonio Canova nella chiesa dei Frari a Venezia, per il quale scolpì il Leone veneto e il Genio della scultura. Rinaldi partecipò attivamente alla vita culturale e politica del suo tempo. Nel 1848-49, si unì ai moti rivoluzionari, venendo per questo imprigionato dal Governo Pontificio. Tuttavia, la sua carriera non subì contraccolpi significativi, e continuò a ricevere importanti commissioni. Tra le sue opere più note vi sono il Monumento al Cardinale Bottini, il Monumento al Monsignor Zen, e il Monumento funebre di Rosa Bottai, quest'ultimo considerato un esercizio lezioso di un ormai anziano scultore neoclassico. Le sue sculture, sempre improntate ai canoni neoclassici tipici della scuola canoviana, esprimono grande abilità tecnica e perfezione di forma. Rinaldi fu autore di molti gruppi, ritratti e monumenti funebri, dimostrando di aver pienamente accolto le istanze di sereno e pacato verismo propugnate da Canova, in un accordo elegante e armonioso con l’idealizzazione formale delle masse e delle narrazioni mitologiche. Rinaldi morì a Roma il 28 luglio 1873, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue opere sono conservate in numerose collezioni pubbliche e private, tra cui quelle di Padova, Torino, Roma e Ferrara. La sua vita e il suo lavoro sono stati oggetto di studi e ricerche che hanno contribuito a consolidare la sua reputazione come uno dei maggiori esponenti dello scultore neoclassico italiano. La sua biografia è stata arricchita da riconoscimenti e onorificenze, tra cui la nomina a decano dell'Accademia di San Luca e l'essere stato decorato con l'Ordine di San Gregorio da Papa Pio IX e nominato cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia da Re Vittorio Emanuele II. Questi riconoscimenti non solo attestano il suo talento e la sua dedizione all'arte, ma anche il suo ruolo nel panorama culturale e artistico del suo tempo.