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Pasquale Rizzoli è stato uno scultore italiano di grande rilievo, nato a Bologna il 9 aprile 1871 in una famiglia di noti commercianti. La sua formazione artistica iniziò presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove fu allievo del livornese Salvino Salvini, un insegnante rigoroso che gli trasmise il concetto di monumentalità, elemento distintivo che avrebbe caratterizzato gran parte delle sue opere. Rizzoli mostrò fin da giovane un notevole interesse per le arti, tanto da attirare l'attenzione di Carlo Monari, un noto scultore dell'epoca, che lo indirizzò verso l'arte scultorea. La sua carriera artistica prese il via con la partecipazione a mostre internazionali, la prima delle quali si tenne a Bologna nel 1888, quando aveva solo diciassette anni. Questo evento segnò l'inizio di una serie di successi che lo portarono a diventare uno dei protagonisti della scultura italiana del suo tempo. Nel corso della sua vita, Rizzoli partecipò a numerosi concorsi ed esposizioni, realizzando opere di vario genere, tra cui tombe e monumenti commissionati dal comune di Bologna. Tra le sue opere più celebri si annovera il monumento ai caduti dell'8 Agosto 1848, che commemora la rivolta dei bolognesi contro gli austriaci. Altre opere degne di nota sono il "Genio del Fuoco", un'allegoria del fosforo, e il bronzo della cella Magnani, entrambe considerate rivoluzionarie dal punto di vista artistico. Il suo stile si caratterizzava per un mix di realismo e Art Nouveau, unendo l'interesse per gli effetti della luce con l'emergente stile Liberty. Questa combinazione è evidente nella scultura per la famiglia Possenti-Vecchi, dove utilizzò lo stile realista per i volti ma arricchì la stessa tomba con molti dettagli ornamentali. Con il passare del tempo, Rizzoli iniziò a privilegiare lo stile Liberty rispetto al suo passato realista. Il suo stile maturo è visibile nella tomba monumentale per la famiglia Ferrari (1928). Negli anni '10 del Novecento, Rizzoli strinse amicizia con il noto pittore Adolfo de Carolis, che influenzò alcune delle sue opere, come il Monumento "Zanetti-Cassinelli" e il "Genio della Bonifica", quest'ultimo oggi collocato a Latina. La sua produzione artistica subì un'evoluzione stilistica che lo portò a interpretare in modo accurato e genuino il ritratto marmoreo, come dimostrato dal monumento Trizza. Nel quarto decennio del secolo, Rizzoli fu assorbito dalla realizzazione di opere private, tra cui quelle per la Certosa Pizzardi, in località Bellaria. Nel 1940 realizzò il monumento Generali, un'allegoria dell'Agricoltura, che si distingue per l'uso di una policromia insolita e l'inserimento di una pietra rosata. Nonostante la scarsa produzione verso la fine della sua carriera, Rizzoli ebbe un impatto fondamentale sul panorama artistico bolognese all'inizio del XX secolo. Partecipò a esposizioni internazionali, come quelle di Bologna nel 1888 e Milano nel 1906, e il suo impatto continuò fino a metà secolo grazie alla sua capacità di analizzare, personalizzare e sintetizzare le tendenze artistiche presenti in Europa all'epoca. Pasquale Rizzoli morì il 30 gennaio 1953, all'età di 81 anni. Nonostante oggi sia una figura quasi dimenticata, il suo genio e la sua tenacia meritano di essere riscoperti e celebrati. Molte delle sue opere si trovano nel cimitero della Certosa di Bologna, che rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto della sua arte. La sua eredità artistica rimane un punto di riferimento importante per la scultura italiana del Novecento.