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Alessandro Rondoni fu uno scultore e restauratore attivo nella Roma di fine Seicento, nato intorno al 1644. La sua data di nascita si ricava dagli stati d'anime della parrocchia di San Lorenzo in Lucina, dove è documentato dal 1671 al 1710. Figlio di Francesco Rondoni e Margherita Lapi, Alessandro seguì le orme paterne nell'arte della scultura, un mestiere che nella sua famiglia aveva radici profonde, dato che anche suo nonno, Alessandro Rondoni Senior, era un accademico di San Luca e scultore di rilievo. La carriera di Alessandro Rondoni si sviluppò principalmente sotto il mecenatismo della famiglia Ginetti, per la quale realizzò numerose opere, tra cui il busto di Cardinal Marzio Ginetti, in marmo e porfido, che si trova oggi nella collezione Santarelli. Questo mecenatismo fu cruciale per la sua carriera, permettendogli di lavorare sia come restauratore di antichità che come creatore di nuove opere scultoree. Rondoni è noto soprattutto per i suoi ritratti scultorei, che rappresentano una parte significativa del suo catalogo artistico. Tra questi, spiccano i busti della famiglia Corsi, commissionati dal cardinale Domenico Maria Corsi. Questi ritratti marmorei, realizzati tra l'estate del 1685 e l'autunno del 1686, raffigurano membri illustri della casata, tra cui il padre Giovanni, lo zio Lorenzo, il fratello Antonio e lo stesso cardinale Domenico Maria. Il busto di Antonio Corsi, in particolare, è stato oggetto di una vendita all'asta con una stima tra i 60.000 e gli 80.000 euro. Le opere di Rondoni si caratterizzano per uno stile espressivo e potente, che si riflette anche nel busto di Antonio Corsi, dove il sostegno originale del busto è confermato da una fotografia Alinari del 1855 che ritrae la Galleria della Villa Corsi Salviati a Sesto Fiorentino. Questo stile si inserisce nel contesto artistico romano dell'epoca, influenzato dalla cultura barocca e dalla presenza di artisti come Nicolas Poussin. Nonostante la sua abilità e il suo contributo all'arte del suo tempo, non esiste uno studio monografico completo su Alessandro Rondoni. Tuttavia, il suo lavoro è stato oggetto di ricerche e pubblicazioni, come quelle curate da Andrea Bacchi, che hanno contribuito a far luce sulla sua figura e sul suo contribo artistico. Rondoni fu anche collegato ad altri artisti del suo tempo, come Francesco Antonio Fontana, con il quale collaborò in alcuni progetti. Queste collaborazioni dimostrano la rete di relazioni professionali che Rondoni aveva sviluppato nella Roma artistica del tardo Seicento. La sua opera non si limitò alla scultura, ma comprendeva anche il restauro, come documentato da alcuni pagamenti per il restauro di antichità. Questa doppia competenza di scultore e restauratore era comune tra gli artisti del suo tempo e rifletteva la natura poliedrica del mestiere artistico in quel periodo. Alessandro Rondoni morì intorno al 1710, lasciando un'eredità artistica che, nonostante la mancanza di una monografia esaustiva, è stata riconosciuta e apprezzata nel tempo. Le sue opere sono oggi conservate in collezioni private e pubbliche, testimoniando la sua abilità e il suo contributo all'arte barocca romana.