La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Ercole Rosa ( Roma 1846 - 1893 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Ercole Rosa fu uno scultore italiano di grande talento, la cui vita fu segnata da un'arte vibrante e da un impegno civile significativo. Nato a Roma il 13 febbraio 1846, Rosa crebbe in una famiglia di umili origini; suo padre era uno scalpellino. La famiglia si trasferì a San Severino nelle Marche, dove Rosa avrebbe poi trascorso parte della sua infanzia e adolescenza. Fin da giovane, Ercole mostrò una predisposizione per l'arte, iniziando a lavorare con il padre nella creazione di piccole figure in terracotta che venivano vendute per contribuire al sostentamento familiare. La sua abilità non passò inosservata e il vescovo di San Severino decise di sponsorizzare i suoi studi presso l'Accademia di San Luca a Roma, dove Rosa poté formarsi e affinare il suo talento. Nel 1867, Rosa partecipò attivamente alla lotta per l'indipendenza italiana, combattendo al fianco delle truppe di Garibaldi nella Battaglia di Mentana. Questa esperienza non solo forgiò il suo carattere, ma influenzò anche la sua arte, che spesso rifletteva temi patriottici e di impegno sociale. La sua carriera artistica prese una svolta decisiva nel 1874, quando vinse il concorso per il monumento ai fratelli Cairoli, un gruppo scultoreo che gli garantì fama e successo. Il monumento, eretto sul Pincio a Roma nel 1883, rappresentò un punto di riferimento nella sua carriera, aprendogli le porte a numerose commissioni. Tra le sue opere più note vi è il Monumento a Vittorio Emanuele II, situato in Piazza del Duomo a Milano, che fu inaugurato postumo nel 1896, tre anni dopo la sua morte avvenuta il 12 ottobre 1893. Rosa lavorò a questo progetto per dodici anni, ma non poté vedere la sua opera completata. Ercole Rosa fu anche autore di numerose altre sculture, tra cui statue per la facciata del Palazzo delle Finanze di Roma, la statua di Diana la cacciatrice, il grande busto di Alessandro Manzoni nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, e il busto di Bartolomeo Eustachi per il municipio di San Severino. Le sue opere si caratterizzavano per una certa "larghezza d'impianto" e un modellato "mosso e vivace", che riflettevano la sua capacità di infondere energia e movimento nelle sue creazioni. Rosa adottò uno stile neomichelangiolesco, particolarmente apprezzato a Roma in quel periodo per l'esecuzione di sculture ufficiali. Nonostante il successo, la vita di Rosa non fu priva di difficoltà finanziarie. Spesso si trovò in debito con amici e sostenitori, tra cui il collega Ettore Ferrari, che lo aiutò economicamente in più occasioni. La corrispondenza tra i due testimonia la fiducia e la riconoscenza che Rosa nutriva nei confronti di Ferrari per tutto l'arco della sua vita. Ercole Rosa fu anche membro di giurie per importanti concorsi scultorei, come quello per la statua di Dante da realizzare a Trento nel 1891. La sua influenza nel mondo dell'arte si estese anche attraverso il suo ruolo di giudice, contribuendo a plasmare il panorama artistico italiano dell'epoca. Le sue sculture sono oggi conservate in importanti gallerie d'arte moderna, come quelle di Roma e Milano, e nella Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, testimoniando il suo lascito artistico. La sua vita fu breve, ma intensa e produttiva, e il suo contributo all'arte italiana rimane inestimabile. Ercole Rosa morì a Roma all'età di 47 anni, lasciando dietro di sé un'eredità di opere che continuano a essere ammirate e studiate. La sua vita e il suo lavoro sono esempi di come l'arte possa essere un potente mezzo di espressione personale e di impegno civile.