La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Silvio Rossetto ( Treviso 1867 - 1925 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Silvio Rossetto fu uno scultore italiano che visse tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX secolo. Nato nel 1868, la sua città natale è oggetto di incertezza, con alcune fonti che lo indicano come nativo di Vicenza e altre di Treviso. La sua vita e la sua opera si inseriscono in un periodo di grande fermento artistico e culturale in Italia, caratterizzato da un intenso dialogo tra la tradizione classica e le nuove correnti artistiche emergenti. La formazione di Rossetto e i suoi primi anni di attività rimangono avvolti in una certa nebulosità, ma è noto che la sua carriera artistica si sviluppò principalmente nel contesto della scultura, ambito in cui riuscì a distinguersi per la qualità delle sue opere. Nonostante la scarsità di informazioni dettagliate sulla sua formazione, è possibile ipotizzare che abbia ricevuto un'educazione artistica che gli permise di acquisire le competenze tecniche e stilistiche necessarie per emergere nel panorama scultoreo del suo tempo. Durante la sua carriera, Rossetto realizzò diverse opere di rilievo, tra cui si segnala il monumento ai caduti a cippo, commissionato nel 1921 e inaugurato l'anno successivo. Quest'opera, situata a Preganziol, in provincia di Treviso, è particolarmente significativa per la sua rappresentazione allegorica del soldato come eroe antico. La statua, scolpita in pietra, raffigura un soldato nudo, in una posa che richiama l'eroismo e la classicità, con una mano che stringe la bandiera e l'altra che alza un pugnale. L'inaugurazione del monumento non fu priva di polemiche, soprattutto a causa della nudità del soldato, che suscitò le critiche del clero locale e dell'amministrazione fascista dell'epoca. L'opera di Rossetto si caratterizzava per un forte legame con la tradizione classica, ma non mancava di inserirsi nel contesto culturale del suo tempo, dialogando con le correnti artistiche contemporanee. La sua capacità di fondere il linguaggio classico con le esigenze espressive moderne è testimoniata dalla qualità delle sue sculture, che spesso si distinguevano per la cura del dettaglio e per la ricerca di un equilibrio tra idealizzazione e realismo. Nonostante la sua morte avvenuta nel 1925, l'eredità artistica di Silvio Rossetto continua a essere apprezzata e studiata. Le sue opere sono oggetto di interesse per collezionisti e appassionati d'arte, come dimostra l'attenzione che gallerie e case d'asta dedicano alle sue sculture. La sua figura si inserisce in un periodo storico in cui l'arte italiana stava attraversando una fase di transizione, e il suo contributo alla scultura del suo tempo è riconosciuto come significativo. La vita di Silvio Rossetto, così come la sua opera, riflette le complessità e le contraddizioni di un'epoca di grandi cambiamenti. La sua arte, che si colloca tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, rappresenta un ponte tra il passato e il futuro, tra la tradizione e l'innovazione. La sua capacità di interpretare il linguaggio classico in chiave moderna lo rende una figura di spicco nel panorama artistico italiano di quel periodo. In conclusione, Silvio Rossetto è stato uno scultore che ha saputo lasciare un'impronta indelebile nel campo dell'arte, nonostante le sfide e le limitate informazioni biografiche disponibili. La sua opera continua a essere esplorata e rivalutata, offrendo spunti di riflessione sull'evoluzione della scultura italiana e sul ruolo dell'artista nella società del suo tempo.