La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Medardo Rosso ( Torino 1858 - Milano 1928 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Medardo Rosso, nato a Torino il 21 giugno 1858 e deceduto a Milano il 31 marzo 1928, è stato uno scultore italiano di rilevanza internazionale, considerato uno dei principali esponenti dell'impressionismo in scultura. La sua vita e la sua opera si collocano in un periodo di transizione artistica, in cui l'arte iniziava a esplorare nuove forme e contenuti, distaccandosi dai canoni accademici tradizionali. La famiglia di Rosso si trasferì a Milano nel 1870, dove il giovane Medardo iniziò a mostrare un precoce interesse per l'arte. La sua formazione artistica ebbe inizio nel 1882 all'Accademia di Belle Arti di Brera, ma il suo spirito ribelle e la sua insofferenza verso l'insegnamento accademico lo portarono ad essere espulso dall'istituto l'anno successivo. Questo episodio non fece altro che rafforzare la sua determinazione a perseguire una via artistica personale e innovativa. Nel 1885, Rosso sposò Giuditta Pozzi e da questa unione nacque il figlio Francesco. Tuttavia, il matrimonio si concluse con una separazione nel 1889, anno in cui Rosso decise di trasferirsi a Parigi. La capitale francese, all'epoca centro nevralgico dell'arte e della cultura, offrì a Rosso l'opportunità di entrare in contatto con gli ambienti impressionisti e di sviluppare ulteriormente il suo stile unico. A Parigi, Rosso si distinse per le sue sculture che esploravano la relazione tra luce, forma e spazio, utilizzando materiali come cera, gesso e bronzo. Le sue opere, caratterizzate da superfici morbide e da un'attenzione particolare agli effetti di luce, catturavano momenti fugaci e impressioni visive, distanziandosi dalla rappresentazione realistica e monumentale tipica della scultura tradizionale. Tra le sue opere più note si annoverano "Ecce Puer", "La Portinaia" e "Bambino malato". L'innovativo approccio di Rosso alla scultura non si limitò alla sola modellazione delle forme, ma si estese anche alla fotografia e al disegno. Utilizzò la fotografia come mezzo per esplorare ulteriormente la relazione tra luce e forma, manipolando l'illuminazione artificiale nello studio e sperimentando con i processi di camera oscura per catturare le sue sculture sotto varie condizioni di luce. Nonostante il riconoscimento da parte di artisti contemporanei come Edgar Degas e Auguste Rodin, e l'influenza esercitata su futuristi italiani come Umberto Boccioni e Carlo Carrà, Rosso rimase una figura relativamente isolata nel panorama artistico del suo tempo. La sua ricerca incessante di nuove forme espressive e la sua avversione per le convenzioni accademiche lo portarono spesso in conflitto con il mondo dell'arte ufficiale. Nel 1914, Rosso fece ritorno a Milano, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita. Morì nel 1928 a causa delle complicazioni di una ferita alla gamba, aggravate dal diabete di cui soffriva da tempo. Dopo la sua morte, il figlio Francesco si dedicò alla conservazione e alla promozione dell'opera del padre, fondando il Museo Medardo Rosso a Barzio, un piccolo paese vicino al lago di Como. L'eredità artistica di Medardo Rosso è stata rivalutata nel corso del XX secolo, con mostre e studi che hanno riconosciuto il suo ruolo pionieristico nell'evoluzione della scultura moderna. La sua opera continua a essere fonte di ispirazione per artisti e studiosi, testimoniando la sua capacità di catturare l'essenza fugace della vita moderna attraverso la scultura.