La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Ruggero Rovan ( Trieste 1877 - 1965 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliore scultore realizzate dall'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato. Acquistiamo opere in tutta Italia
Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere dello scultore, contattateci subito. Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere: Inviateci una foto frontale dell'opera, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le sue dimensioni. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAIL[email protected]
Tel. (+39) 066871425
un nostro esperto vi risponderà in giornata.
Se invece desiderate acquistare opere dell'artista: Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.
RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE
La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.
Ruggero Rovan fu uno scultore italiano, nato a Trieste nel 1877 in una famiglia molto povera. La sua formazione artistica iniziò nella città natale, dove frequentò la Scuola industriale e successivamente la Scuola per Capi d'Arte. Durante questo periodo, Rovan iniziò a frequentare lo studio dello scultore Vittorio Güttner, che influenzò notevolmente il suo sviluppo artistico. Nel 1902, Rovan vinse la borsa di studio Rittmeyer che gli permise di studiare a Roma, dove rimase per tre anni. Questo periodo fu cruciale per la sua crescita artistica, permettendogli di immergersi nell'ambiente culturale della capitale e di affinare le sue tecniche scultoree. Durante la sua permanenza a Roma, Rovan divenne amico di altri artisti, tra cui Piero Marussig, con cui condivise un'amicizia profonda e duratura. Rovan è noto per le sue sculture naturalistiche ed emotive, che spesso riflettono un'intensa introspezione psicologica. Tra le sue opere più importanti si annoverano "Homo solus", "Il Bacio" e "L'uomo stanco". "Homo solus", in particolare, è un'opera che riflette la conoscenza di Rovan della grande tradizione classica, rivista in chiave moderna attraverso l'influenza di Auguste Rodin. Questa scultura fu esposta alla Biennale di Venezia del 1922, ma non fu presentata a causa della sua realizzazione in gesso. Tuttavia, sei anni più tardi, il gesso fu esposto alla Mostra regionale d'arte del Giardino Pubblico, dove ricevette grandi elogi. Nel corso della sua carriera, Rovan partecipò a numerose esposizioni importanti, tra cui l'Esposizione internazionale di Milano e le principali rassegne artistiche triestine. Espose anche alla Biennale di Venezia e alle mostre sindacali di Belle Arti nel Padiglione Municipale. Nel 1935, si trasferì a Roma, dove rimase per più di dieci anni e dove lavorò anche per l'industria cinematografica di Cinecittà. Rovan fu anche un ritrattista di talento, come dimostrano i suoi lavori che includono ritratti di importanti intellettuali e artisti del suo tempo, tra cui Italo Svevo, Giani Stuparich e Scipio Slataper. Il suo ritratto di Svevo, completato un anno prima della morte dello scrittore, è particolarmente noto per la sua linea limpida e diretta che interpreta fedelmente l'immagine dello scrittore. Le opere di Rovan sono conservate in importanti collezioni pubbliche, tra cui il Museo Revoltella di Trieste, che ospita una vasta raccolta delle sue sculture, bozzetti e un ricco archivio di documenti personali, tra cui lettere e una breve autobiografia. Il museo ha anche dedicato una "sala-atelier" interamente allo scultore, dove è possibile ammirare sia le versioni in gesso che in bronzo delle sue opere. Nel 1965, alla morte di Rovan, tutte le opere d'arte e i documenti contenuti nel suo studio furono depositati al Museo Revoltella. Questo lascito ha permesso di creare un percorso espositivo che mette in luce le differenze stilistiche e tecniche tra Rovan e altri artisti contemporanei, offrendo una visione completa del suo contributo all'arte scultorea del Novecento. La sua vita e il suo lavoro sono stati oggetto di studi e pubblicazioni, tra cui la monografia "Ruggero Rovan e la scultura a Trieste nel primo Novecento" di Barbara Coslovich, pubblicata dalla Fondazione CRTrieste. Questo volume non è solo un catalogo ragionato delle sue opere, ma anche un racconto che ricostruisce l'immagine complessiva dell'artista e il suo rapporto con il contesto culturale dell'epoca. Ruggero Rovan morì il 3 novembre 1965 all'Ospedale Maggiore di Trieste, lasciando un'eredità artistica di grande valore e un'impronta indelebile nella storia dell'arte italiana del XX secolo.