La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Carlo Rubatto ( Genova 1810 - 1891 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Carlo Rubatto, nato a Genova nel 1810 e deceduto nella stessa città nel 1891, è stato uno scultore italiano che ha lasciato un'impronta significativa nell'arte del XIX secolo, specialmente nel contesto genovese e ligure. La sua vita e la sua opera si inseriscono in un periodo di transizione artistica, in cui l'eco del Neoclassicismo si intreccia con le nuove correnti del Romanticismo, creando un fertile terreno per l'espressione artistica. Rubatto iniziò il suo percorso formativo presso l'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, dove ebbe l'opportunità di studiare sotto la guida di Ignazio Peschiera, uno scultore di chiara fama che seguiva i dettami della scuola neoclassica. Questo primo periodo di formazione fu cruciale per lo sviluppo delle competenze tecniche di Rubatto e per la sua iniziale adesione ai principi neoclassici, che privilegiavano l'armonia, la proporzione e l'ideale di bellezza ispirato all'antichità classica. Dopo gli studi a Genova, Rubatto si recò a Firenze, città in cui completò la sua formazione artistica. Firenze, all'epoca, era un vivace centro culturale che attirava artisti da tutta Italia e dall'Europa, offrendo a Rubatto l'opportunità di confrontarsi con le più diverse tendenze artistiche e di arricchire il suo linguaggio scultoreo. Fu proprio in questo contesto che Rubatto iniziò a manifestare un interesse per il Romanticismo, corrente che, pur non portandolo a rinnegare completamente l'impronta classicista dei suoi primi lavori, influenzò significativamente la sua maturità artistica. Tra le opere più note di Carlo Rubatto, si distingue l'Erma di Cristoforo Colombo, situata a Palazzo Tursi a Genova. Questa scultura rappresenta un omaggio alla figura dell'esploratore genovese e si inserisce nel filone delle celebrazioni dei grandi uomini del passato, tipico del Neoclassicismo. Tuttavia, l'attenzione di Rubatto alla dimensione emotiva e alla teatralità dei personaggi, come si può osservare nella tomba della famiglia Peirano nel cimitero monumentale di Staglieno, realizzata nel 1878, rivela l'influenza del Romanticismo. In quest'opera, l'architettura neoclassica fa da sfondo a figure animate da una forte espressività, in un dialogo tra passato e presente che caratterizza gran parte della sua produzione. Rubatto fu attivo anche nella realizzazione di monumenti funebri, ambito in cui poté esprimere appieno la sua abilità nel rappresentare il dolore umano con sensibilità e profondità. La sua capacità di infondere vita nella pietra si manifesta in opere di grande impatto emotivo, dove il classicismo delle forme si fonde con un'espressività quasi romantica. Nonostante la sua notorietà come scultore, Carlo Rubatto non lasciò molti scritti che potessero illuminare direttamente il suo pensiero artistico. Tuttavia, la sua opera parla per lui, testimoniando di un artista capace di navigare tra le correnti artistiche del suo tempo, senza mai perdere la propria voce originale. La figura di Carlo Rubatto si inserisce dunque in un contesto artistico di grande fermento, in cui la tensione tra tradizione e innovazione si risolve in un equilibrio dinamico. La sua eredità artistica, ancor oggi apprezzata e studiata, rappresenta un capitolo significativo nella storia dell'arte italiana dell'Ottocento, testimoniando di un periodo in cui Genova e la Liguria erano crocevia di idee e di talenti nel panorama artistico nazionale e internazionale.