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Mario Rutelli fu uno scultore italiano di grande rilievo, nato a Palermo, in Sicilia, il 4 aprile 1859, in una famiglia di origini britanniche che si era trasferita in Italia dalla Francia. Suo padre, Giovanni Rutelli, era un architetto di spicco a Palermo. Mario Rutelli intraprese gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo e successivamente si perfezionò a Roma sotto la guida di Giulio Monteverde e Benedetto Civiletti, e poi a Parigi con Auguste Rodin. La carriera di Rutelli iniziò con la collaborazione nell'impresa di costruzione del padre, la Rutelli e Machi', che dal 1874 al 1897 fu responsabile della realizzazione del Teatro Massimo di Palermo, il terzo teatro lirico più grande d'Europa. Per questo progetto, Mario contribuì con un leone e un gruppo allegorico rappresentante la Poesia Lirica, situati all'ingresso del teatro. L'opera corrispondente che rappresenta la Tragedia fu realizzata da Civiletti. Il capolavoro di Rutelli è probabilmente la Fontana delle Naiadi, situata in Piazza della Repubblica a Roma, completata nel 1901 e successivamente modificata fino al 1912. Quest'opera, che Benito Mussolini definì "esaltazione della giovinezza eterna, il primo saluto della capitale all'arte", suscitò polemiche per la nudità delle figure rappresentate. Dal 1903 al 1923, Rutelli fu professore di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo, la stessa istituzione dove aveva studiato. Possedeva anche una fonderia in via Gaetano Daita. Verso la fine degli anni '20, all'età di 70 anni, Rutelli era considerato "il più anziano, affermato e tradizionale tra tutti gli scultori commemorativi italiani" del tempo. Per il Monumento ad Anita Garibaldi, situato sul Gianicolo a Roma, fu lo stesso Mussolini a selezionare personalmente Rutelli per la commissione, dopo aver rifiutato i progetti dello scultore Ettore Ferrari. Si dice che Mussolini visitò lo studio di Rutelli almeno una volta per approvare il design, e ordinò che Anita fosse raffigurata con un'arma in una mano e il figlio Menotti nell'altra. Le statue formano anche la tomba di Garibaldi: la base contiene le sue spoglie. Tra le altre opere notevoli di Rutelli ci sono la quadriga in bronzo sul Teatro Politeama a Palermo, con Apollo e Euterpe sopra di essa, il Monumento a Nicola Spedalieri a Roma, il Monumento a Francesco Crispi a Palermo, una delle Vittorie sull'Altare della Patria a Roma, e il monumento equestre a Umberto I a Catania. Rutelli realizzò anche opere all'estero, come il War memorial ad Aberystwyth, in Galles, che include una statua in bronzo di Edoardo Alberto, Principe di Galles, poi Re Edoardo VIII, l'unica scultura a figura intera conosciuta del soggetto. Mario Rutelli morì a Roma il 4 novembre 1941 e fu sepolto nel Cimitero di Sant'Orsola a Palermo. La sua eredità artistica continua a essere apprezzata e studiata, e il suo pronipote, Francesco Rutelli, è diventato un politico italiano e ex sindaco di Roma. La vita e l'opera di Mario Rutelli sono testimonianza del suo contributo significativo all'arte scultorea italiana e internazionale. Le sue sculture sono caratterizzate da un forte senso di movimento e vitalità, e spesso riflettono temi patriottici e allegorici. La sua abilità nel maneggiare materiali diversi, dalla pietra al bronzo, e la sua capacità di creare opere di grande impatto visivo e emotivo, lo hanno reso uno degli scultori più importanti del suo tempo.