La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Ettore Salvatori ( Perugia 1834 - 1905 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Ettore Salvatori fu un artista italiano che si distinse nel campo della scultura, operando principalmente tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo. Nato a Perugia nel 1834, Ettore Salvatori crebbe in un ambiente che favoriva lo sviluppo delle sue inclinazioni artistiche, in un periodo in cui l'Italia stava vivendo profonde trasformazioni politiche e culturali. La sua formazione artistica iniziò nella città natale, dove ebbe modo di apprendere le tecniche scultoree tradizionali, che poi sviluppò e perfezionò nel corso della sua carriera. Salvatori si inserì in un contesto artistico in cui la scultura era vista come un mezzo per celebrare la grandezza del passato classico e per contribuire alla costruzione dell'identità nazionale italiana, in particolare durante il periodo del Risorgimento. Il suo lavoro si caratterizzò per la realizzazione di opere che spaziavano dalla scultura classica a quella religiosa e funeraria, fino ad arrivare a quella contemporanea. Salvatori dimostrò una notevole versatilità, lavorando anche nell'ambito dell'architettura e dell'ornato, e la sua abilità nel maneggiare il marmo gli permise di eseguire lavori di grande raffinatezza e dettaglio. Tra le opere più significative di Ettore Salvatori, si annoverano numerosi monumenti funerari e decorazioni architettoniche, che si possono trovare non solo in Italia, ma anche in Inghilterra, nel centro America e in Australia. Questi lavori riflettevano il gusto dell'epoca e la richiesta di un'arte che fosse al contempo espressione di valori eterni e rispondente alle esigenze decorative e commemorative contemporanee. A Querceta, ad esempio, Salvatori realizzò il banco e gli scaffali del Bar Monte Altissimo, mentre a Bologna eseguì lavori analoghi per la pasticceria Lelli. La sua abilità nel campo dell'ornato si manifestò anche nella cappella funeraria del barone Franchetti a Canedole, così come nei lavori al cimitero della Misericordia e nelle scale degli Spedali a Livorno. A Roma, Salvatori contribuì al decoro del Credito Italiano e del Campo Verano, mentre a Firenze e Brescia si occupò della realizzazione di balaustre e altri elementi architettonici. La famiglia Salvatori, di cui Ettore fu esponente, aveva una lunga tradizione nell'arte del marmo. Il padre Carlo e il fratello Ugo erano noti per la loro industria dei marmi greggi e segati, specializzati in particolare nel bardiglio turchino. Ettore, dopo aver studiato all'Accademia di Seravezza e aver diretto un laboratorio, aprì un proprio atelier per l'esecuzione di lavori di scultura e ornato, proseguendo la tradizione familiare e contribuendo all'evoluzione dello stile scultoreo dell'epoca. La sua attività artistica si estese fino alla seconda guerra mondiale, periodo dopo il quale si perdono le tracce del suo laboratorio. Nonostante la difficoltà di ricostruire in dettaglio la sua biografia a causa della scarsità di documentazione diretta, il contributo di Ettore Salvatori all'arte scultorea italiana rimane testimoniato dalle opere che ancora oggi possono essere ammirate in diversi luoghi. Ettore Salvatori morì a Perugia nel 1905, lasciando un'eredità artistica che ancora oggi è apprezzata per la sua eleganza e per la capacità di coniugare la tradizione classica con le esigenze espressive del suo tempo. La sua figura di scultore è un esempio dell'arte italiana dell'epoca, capace di attraversare i confini nazionali e di lasciare un segno duraturo nel panorama artistico.