La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Abbondio Sangiorgio ( Milano 1798 - 1879 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Abbondio Sangiorgio, nato a Milano il 16 luglio 1798 e deceduto nella stessa città il 2 novembre 1879, è stato uno degli scultori italiani più rappresentativi del periodo neoclassico, un'epoca che ha segnato un profondo rinnovamento nell'arte scultorea, orientandosi verso un ritorno ai canoni e agli ideali estetici dell'antichità classica. La sua vita e la sua opera si inseriscono in un contesto storico e culturale di grande fermento, in cui l'arte assumeva spesso un ruolo simbolico e celebrativo, legato agli eventi politici e sociali dell'epoca. Sangiorgio iniziò il suo percorso formativo presso l'Accademia di Brera a Milano, un istituto che ha giocato un ruolo fondamentale nella formazione di numerosi artisti italiani dell'Ottocento. Durante i suoi anni di studio, ebbe l'opportunità di lavorare per la Fabbrica del Duomo di Milano, un'esperienza che gli permise di affinare le sue abilità tecniche e di familiarizzare con grandi progetti scultorei. La carriera di Sangiorgio prese una svolta significativa quando iniziò a ricevere commissioni per opere pubbliche di grande rilievo. Tra queste, si distinguono le sculture realizzate per il Palazzo Reale di Torino, dove creò un imponente gruppo scultoreo raffigurante Castore e Polluce, e per l'Arco della Pace a Milano, per il quale realizzò alcuni dei monumenti più noti. Queste opere, insieme alle numerose sculture ritrattistiche che produsse, rivelano la sua capacità di combinare un profondo realismo con gli ideali neoclassici, creando figure che, pur radicate nella tradizione classica, trasmettono un'intensa espressività e un marcato senso del reale. Oltre alle sue opere pubbliche, Sangiorgio si dedicò anche alla produzione di ritratti scultorei, attraverso i quali riuscì a esprimere una predilezione per il realismo, distaccandosi in parte dagli schemi neoclassici. Tra i suoi ritratti più noti vi è il busto di Vincenzo Monti, conservato presso la Pinacoteca di Brera a Milano, che testimonia la sua abilità nel catturare l'essenza e il carattere dei suoi soggetti. L'influenza di Sangiorgio si estese anche alla formazione di nuove generazioni di artisti. Tra i suoi allievi più illustri vi fu Pietro Magni, che avrebbe proseguito la tradizione scultorea italiana, arricchendola con nuove sensibilità e approcci. Questo aspetto della sua attività sottolinea il ruolo di Sangiorgio non solo come artista ma anche come maestro, capace di trasmettere il suo sapere e la sua visione dell'arte a coloro che avrebbero portato avanti la tradizione scultorea italiana. La produzione artistica di Sangiorgio si caratterizza per una notevole varietà di soggetti e forme, che spaziano dalle grandi composizioni allegoriche e mitologiche alle più intime e dettagliate rappresentazioni ritrattistiche. Questa diversità testimonia la sua versatilità come scultore e la sua capacità di adattarsi alle diverse esigenze e gusti dei suoi committenti, mantenendo al contempo una coerenza stilistica e una fedeltà ai principi del neoclassicismo. La morte di Sangiorgio, avvenuta il 2 novembre 1879, segnò la fine di una carriera ricca di successi e riconoscimenti. Tuttavia, il suo lascito artistico continua a vivere attraverso le sue opere, che rimangono testimonianze preziose dell'arte neoclassica italiana e della sua capacità di rinnovarsi, attingendo dall'antichità per interpretare il presente. Le sculture di Sangiorgio, con la loro eleganza formale e la loro profondità espressiva, continuano a essere oggetto di ammirazione e studio, rappresentando un punto di riferimento fondamentale per la comprensione dell'arte scultorea dell'Ottocento italiano.