La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Enrico Saroldi ( Carmagnola 1878 - Milano 1954 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Enrico Saroldi fu uno scultore e medaglista italiano, nato il 19 marzo 1878 a Carmagnola, una piccola città nella provincia di Torino. La sua vita e la sua arte si intrecciano con la storia culturale e sociale dell'Italia tra la fine dell'Ottocento e la metà del Novecento, un periodo di grandi trasformazioni e fermenti artistici. Saroldi iniziò il suo percorso formativo presso l'Accademia di Brera a Milano, dove studiò sotto la guida di Enrico Butti, uno scultore di rilievo dell'epoca. Questa esperienza fu fondamentale per la sua formazione artistica e lo influenzò profondamente, permettendogli di sviluppare uno stile personale che si sarebbe manifestato nelle sue opere future. Durante la sua carriera, Saroldi si dedicò principalmente alla scultura monumentale, creando opere che oggi possono essere ammirate in diverse chiese e luoghi pubblici in tutta Italia. La sua abilità nel modellare il bronzo e altri materiali lo portò a diventare un apprezzato medaglista, un artista capace di coniare medaglie che commemoravano eventi e personalità importanti del suo tempo. Tra le sue opere più note, si ricorda il Monumento equestre a Enrico dell'Acqua, realizzato nel 1929 e situato a Busto Arsizio. Quest'opera, che combina il bronzo e il granito, è un esempio della sua capacità di catturare la forza espressiva e il dinamismo attraverso la scultura. Altre opere significative includono la statua di Melchiorre Delfico a San Marino e il bozzetto per la stessa statua conservato nella Biblioteca Provinciale "Melchiorre Dèlfico" a Teramo. Saroldi partecipò a numerose esposizioni, tra cui la Mostra della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano del 1938, dove espose la scultura in gesso "Industria tessile". Questa partecipazione testimonia il suo impegno nel dialogo con i movimenti artistici contemporanei e la sua volontà di esplorare temi legati al progresso e al lavoro, in linea con le correnti culturali del suo tempo. La sua attività di medaglista è documentata anche da una vasta produzione di medaglie, monete e onorificenze, che riflettono il contesto storico e culturale dell'Italia di fine Ottocento e inizio Novecento. Saroldi riuscì a esprimere attraverso le sue medaglie non solo il valore commemorativo degli eventi, ma anche una raffinata sensibilità artistica, che lo rese un punto di riferimento nel campo della medaglistica. Enrico Saroldi visse e lavorò per tutta la durata della sua carriera a Milano, città che all'epoca era un importante centro culturale e artistico. Milano non fu solo il luogo dove si formò e sviluppò la sua arte, ma anche dove morì nel 1954, lasciando un'eredità di opere che ancora oggi testimoniano il suo talento e la sua maestria. La sua biografia è arricchita da aneddoti e curiosità che ci permettono di comprendere meglio la figura dell'artista e l'uomo. Ad esempio, è documentato che nel 1932 Saroldi sollecitò il pagamento di una lapide che giaceva nel suo studio, un dettaglio che ci fa intuire la sua attenzione anche agli aspetti pratici e commerciali della sua professione. Nonostante la sua morte, l'arte di Saroldi continua a vivere attraverso le sue sculture e medaglie, che sono oggetto di studio, collezionismo e ammirazione. Le sue opere sono presenti in aste e mostre, e il suo nome è citato in cataloghi e pubblicazioni specializzate, a testimonianza del suo contributo duraturo al mondo dell'arte. In conclusione, Enrico Saroldi fu un artista che seppe interpretare e rappresentare il suo tempo attraverso la scultura e la medaglistica, lasciando un'impronta indelebile nella storia dell'arte italiana. La sua opera è un esempio di come l'arte possa essere al contempo espressione di bellezza e documento storico, capace di attraversare i secoli e di raccontare, attraverso la forma e la materia, le vicende umane e culturali di un'epoca.