La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Attilio Selva ( Trieste 1888 - Roma 1970 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
La Galleria d'arte Ponti seleziona e tratta le migliore scultore realizzate dall'artista. Su richiesta forniamo stime e valutazioni gratuite, comunichiamo i prezzi, le quotazioni e i valori attuali di mercato. Acquistiamo opere in tutta Italia
Se siete interessati a COMPRARE o VENDERE opere dello scultore, contattateci subito. Se desiderate vendere o ricevere una valutazione delle opere: Inviateci una foto frontale dell'opera, una del retro e una della firma. Indicateci inoltre le sue dimensioni. Informateci sulla provenienza d’acquisto dell’opera e su ogni genere di documentazione disponibile (ricevute d’acquisto, certificati di autenticità, pubblicazioni). Un nostro operatore vi risponderà in giornata. Garantiamo massima riservatezza ed estrema professionalità. Potete inviare le foto tramite WHATSAPP TRAMITE MAIL[email protected]
Tel. (+39) 066871425
un nostro esperto vi risponderà in giornata.
Se invece desiderate acquistare opere dell'artista: Contattateci e segnalateci la vostra richiesta. Vi informeremo sulle opere disponibili. Offriamo anche la possibilità di iscrivervi alla nostra NEWSLETTER, tramite la quale sarete informati all’inizio di ogni mese sulle ultime acquisizioni della Galleria d’arte.
RISPOSTE IMMEDIATE – TRATTATIVE RISERVATE
La rapidità della transazione e l'immediatezza del pagamento rappresentano da sempre i nostri punti di forza.
Attilio Selva fu uno scultore italiano di grande rilievo nel panorama artistico del primo Novecento. Nato nel 1888 a Trieste, all'epoca parte dell'Impero austro-ungarico, Selva crebbe in un contesto familiare di piccola borghesia. La sua giovinezza fu segnata da un profondo impegno nell'irredentismo, un movimento che perseguiva l'unificazione delle terre italiane all'interno del Regno d'Italia, un ideale che influenzò notevolmente il suo percorso di vita e la sua carriera artistica. Dopo aver completato la sua formazione iniziale, Selva si trasferì a Torino, dove iniziò a lavorare come scalpellino. Questa esperienza gli permise di affinare la sua tecnica e di esplorare la scultura in maniera più approfondita. La sua "Testa di vecchio", esposta a Torino, gli valse l'elogio di Leonardo Bistolfi, che nel 1905 lo accolse nel suo studio. Durante questo periodo, Selva strinse amicizia con Felice Carena e rimase a Milano per quattro anni, dopo i quali tornò a Trieste per il Premio di Roma. Ottenne uno studio a Villa Strohl-Fern, dove rimase fino alla fine degli anni '20, studiando con attenzione la scultura antica romana, il rinascimento e la statuaria egiziana. La sua carriera artistica prese slancio quando partecipò alla I Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma nel 1931 con la scultura in bronzo "Bambino malarico", oggi conservata presso la Galleria di Arte Moderna di Genova. Selva partecipò anche alla V edizione del 1948 e alla VIII edizione del 1960 della Quadriennale. La sua scultura "Velia" è conservata presso la Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza. Le opere di Selva sono apprezzate e ricercate dai collezionisti, in particolare le sculture in bronzo realizzate tra la fine degli anni '10 e l'inizio dei '40. I prezzi di queste opere tendono a diminuire man mano che ci si avvicina ai lavori più recenti. Uno dei temi prediletti da Selva nelle sculture è rappresentato dai nudi femminili, e il record di vendita per un’opera di Selva risale al 2018, quando una scultura in bronzo degli anni '20 raffigurante un nudo di donna fu venduta per circa €85.000. Selva fu anche un artista di grande rilevanza nel panorama artistico del Novecento italiano, con quotazioni delle sue sculture che variano generalmente da €1.000 a oltre €5.000. Le piccole sculture in bronzo o terracotta sono stimabili attorno ai 1500 euro, mentre i gessi hanno una valutazione attorno ai 500 euro. È importante esaminare una per una le sue sculture per una valutazione accurata. Nel 1923, Selva fu nominato Accademico d'Italia e cominciò a ricevere i primi incarichi pubblici. Nel 1943, ricevette la cattedra di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, un impegno che mantenne fino al 1958. Continuò a lavorare tra la sua casa-studio di Anticoli Corrado e quello in via Ripetta a Roma, realizzando ritratti di intimo e profondo valore e opere monumentali e pubbliche. Gli anni Venti furono quelli della massima espressione di Attilio Selva. Il dopoguerra lo condusse a una ricerca formale nuova, ma sempre caratterizzata da un forte significato simbolico e quasi legato a rituali arcaici. Tra le sue opere più significative si ricordano "Ritmi", "Velia" del 1914 e "Enigma" del 1919, quest'ultima esposta alla Biennale Romana del 1921 ed è conservata alla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma. Attilio Selva morì a Roma nel 1970, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Fu padre del pittore Sergio Selva, con il quale condivise un profondo legame artistico e personale. La loro relazione e il loro lavoro furono celebrati in una mostra-evento a Roma, dove per la prima volta dopo un lungo silenzio, le opere di padre e figlio furono esposte insieme, riscrivendo genealogie familiari e percorsi di ricerca artistica.