La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giuseppe Siccardi ( Albino 1883 - Bergamo 1956 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giuseppe Siccardi, nato ad Albino, in provincia di Bergamo, il 18 luglio 1883, è stato un artista italiano poliedrico, noto principalmente per le sue opere come scultore, ma anche come pittore e disegnatore. La sua vita e la sua arte si sono intrecciate con la storia e la cultura della Lombardia, regione a cui è rimasto profondamente legato per tutta la durata della sua esistenza, conclusasi a Bergamo nel 1956. La sua formazione artistica iniziò presso l'Accademia Carrara di Bergamo, dove divenne allievo di Ponziano Loverini, un incontro che segnò profondamente il suo percorso artistico. Loverini non fu solo un maestro per Siccardi, ma anche un legame familiare, in quanto Siccardi sposò sua figlia, consolidando ulteriormente il suo inserimento nel contesto artistico bergamasco. Dopo gli studi a Bergamo, Siccardi approfondì la sua formazione a Roma, presso la Scuola libera del Nudo, guidata da Ettore Ferrari, dove perfezionò le sue tecniche scultoree e di disegno. Tornato nella sua terra natale, Siccardi iniziò a insegnare, trasmettendo la sua passione e le sue conoscenze alle nuove generazioni. La sua carriera artistica fu caratterizzata da un'intensa attività espositiva, che lo vide partecipare a mostre di rilievo nazionale, come la Permanente e la Triennale di Milano. Le sue opere entrarono a far parte di prestigiose collezioni private, tra cui quelle della Regina Margherita e della Contessa Suardi, testimoniando il riconoscimento e l'apprezzamento del suo talento. L'arte di Siccardi si distingue per la capacità di fondere insieme diverse influenze e correnti artistiche, dalla sensibilità impressionista derivata da Medardo Rosso, al rigore formale di ascendenza nordica di Adolfo Wildt, fino al simbolismo e alla flessuosità di impronta liberty. Questa sintesi di stili si riflette in una produzione artistica variegata, che spazia dalle sculture in bronzo, come quelle realizzate per la facciata del Palazzo di Giustizia di Bergamo e per la Basilica del S.S. Crocifisso a Como, ai disegni e alle sanguigne, dove emerge la sua sensibilità per il dato naturale e introspettivo. Tra i temi ricorrenti nella sua opera, la poesia della maternità occupa un posto di rilievo, esplorata attraverso cicli di opere come "La Madre", "La poesia della culla" e "Primi vezzi", che rivelano un'intima contemplazione della vita familiare e dei legami affettivi. La sua attenzione per l'introspezione si manifesta anche nell'opera grafica, caratterizzata da un tratto ora grasso e sintetico, ora più sottile e descrittivo, come dimostra l'autoritratto del 1943, dedicato al figlio Fermo, in cui il volto dell'artista emerge con intensità da un fondo scuro, segnato da un tratto fitto e incisivo. Nonostante la sua notorietà e il successo, Siccardi mantenne un profilo appartato, privilegiando un legame stretto con la sua terra e con la tradizione lombarda. La sua opera, segnata da un costante dialogo tra tradizione e innovazione, rappresenta un contributo significativo alla storia dell'arte italiana del Novecento, testimoniando la ricerca di un equilibrio tra espressione personale e radicamento culturale. In conclusione, Giuseppe Siccardi emerge come una figura complessa e sfaccettata del panorama artistico italiano, la cui eredità continua a essere esplorata e riscoperta. La sua vita, dedicata all'arte e all'insegnamento, riflette un impegno profondo verso la bellezza e la verità, valori che hanno guidato la sua ricerca artistica e che continuano a ispirare chi si avvicina alla sua opera.