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Rustico Soliveri fu uno scultore italiano di fine Ottocento e inizio Novecento, la cui vita e le cui opere sono state segnate da un talento notevole, sebbene non abbia raggiunto la fama che avrebbe meritato durante la sua vita. Nato il 17 maggio 1879 a Caravaggio, in provincia di Bergamo, da Angelo e Francesca Leida, Soliveri si distinse già durante i suoi studi accademici per la sua abilità, sorprendendo i suoi maestri e compagni di corso. La sua formazione artistica si svolse a Roma, dove fu allievo del grande scultore Ettore Ferrari, e dove la città divenne la sua dimora per gli anni migliori del suo lavoro. A Roma, Soliveri si immerse in un ambiente culturale fervente e fu amico e collaboratore di artisti come Dazi e Zanetti, quest'ultimo noto per gli alti rilievi dell'altare della Patria, nel quale Soliveri ebbe un ruolo di collaboratore. Le sue opere si caratterizzavano per una notevole facilità d'impronta e per la capacità di catturare l'essenza dei soggetti che rappresentava. Tra i suoi lavori più noti, vi è l'obelisco del Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, adornato da putti bronzei, che testimonia i diversi miracoli attribuiti alla Madonna di Caravaggio. Quest'opera, situata nel piazzale antistante il viale di collegamento con il centro cittadino, è un esempio della sua maestria nel combinare il marmo con il bronzo. Soliveri si distinse anche per la realizzazione di monumenti funebri, come quello dedicato a Giovanni Moriggia, e per le sue sculture che adornano tombe, come quella della famiglia Merisio nel Cimitero di Caravaggio. La sua opera "Via, Veritas e Vita", in bronzo e marmo, è un altro esempio della sua abilità nel creare opere che combinano materiali diversi con grande armonia. Nonostante il suo indubbio talento, la vita di Rustico Soliveri non fu priva di difficoltà. Morì prematuramente, senza aver ottenuto il riconoscimento che avrebbe meritato. Tuttavia, la sua arte ha lasciato un'impronta indelebile nella sua città natale e nelle opere che ha creato. La sua tomba fu curata con grande attenzione, con un monumento realizzato dal giovane scultore stesso, che inaugurò insieme a Enrico Pancera e Ferruccio Baruffi, il terzetto artistico caravaggino del Novecento. La sua arte fu influenzata dal contesto storico in cui visse, un periodo in cui la scultura italiana stava attraversando una fase di transizione, con l'avvento del romanticismo e della Restaurazione. Gli scultori, come i pittori, si aprirono a nuove suggestioni, abbandonando progressivamente i paludamenti all'antica e riconsiderando il Rinascimento italiano. Soliveri fu parte di questo movimento artistico, che cercava un nuovo e più fresco sguardo sulla realtà. Dopo la sua morte, il valore delle sue opere è stato riconosciuto e apprezzato, tanto che alcune di esse sono state donate al comune di Caravaggio da Libero Tadolti, uno dei suoi discendenti. Queste donazioni hanno arricchito il patrimonio artistico della città e hanno permesso di pubblicare saggi sulla vita e sulle opere di Soliveri, contribuendo a mantenere viva la memoria di questo artista degno di miglior fortuna. La sua arte è stata oggetto di studio e di valutazione, con opere che sono state vendute e acquistate nel mercato dell'arte. Le sue sculture sono state valutate e stimate, e la sua biografia è stata oggetto di interesse per gli appassionati di arte e per i ricercatori che hanno cercato di ricostruire la vita e l'opera di questo scultore caravaggino. In conclusione, Rustico Soliveri è stato un artista di grande talento, la cui opera ha lasciato un segno significativo nel panorama artistico italiano, nonostante la sua vita sia stata segnata da una fama postuma. Le sue sculture continuano a essere apprezzate e studiate, testimoniando la sua abilità e la sua passione per l'arte.