La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giacomo Spalla ( Torino 1775 - 1834 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giacomo Spalla, nato a Torino il 23 gennaio 1776, fu un esponente significativo della scultura italiana di inizio Ottocento. Figlio di un vetraio, la sua formazione artistica prese avvio nel 1792 quando, ancora adolescente, si trasferì a Roma per studiare. Questo soggiorno romano, durato fino al 1798, si rivelò fondamentale per la sua carriera: qui ebbe l'opportunità di entrare in contatto con Antonio Canova e di frequentare l'Accademia di San Luca. Durante questi anni, Spalla si distinse per il suo talento nell'arte di modellare, tanto da ottenere nel 1797 il terzo premio in questa disciplina. A Roma realizzò opere di rilievo come i busti in marmo di Paride e di Arianna, che, una volta inviati a Torino, trovarono temporanea collocazione nel Palazzo Reale. Rientrato a Torino, Spalla continuò la sua attività artistica, eseguendo diverse opere commissionate sia da privati che da enti pubblici. Tra queste, si ricordano la tomba del botanico Giovanni Battista Balbis (1831) e quella della famiglia Flandinet, su disegno di un architetto Lombardi. La sua bottega, ben organizzata, gli permise di realizzare lavori che spaziavano dalla scultura funeraria a quella decorativa, sempre con una moderna attenzione realistica e un complesso sistema prospettico, lontani dalle idealizzazioni classicheggianti. Nel 1819, Spalla fu nominato professore presso la scuola di scultura dell'Università e, tre anni dopo, scultore in marmi di Carlo Felice e docente presso l'Accademia di belle arti. Questi incarichi testimoniano il riconoscimento ufficiale del suo talento e della sua importanza nel panorama artistico torinese dell'epoca. Tra le sue opere più note di questo periodo, si segnala un busto di Napoleone Bonaparte, realizzato nel 1811 e firmato "SPALLA NAPOLEONIS I SCULPTOR SCULPSIT TAURINI AN 1811". La sua fama lo portò anche a Parigi, dove, tra la fine del 1811 e l'inizio dell'anno successivo, realizzò i busti del Re di Roma, Daru e del presidente del Senato Bernard-Germaine de Lacépède. Questi impegni parigini, tuttavia, non gli impedirono di partecipare attivamente alla vita artistica torinese: nel 1805, su sollecitazione di Spalla stesso, fu avviato un progetto di recupero dei marmi provenienti dall'atelier dei fratelli Collino, e nel 1807, per decreto imperiale, fu nominato conservatore del neoistituito Museo di scultura, con l'obbligo di provvedere alla conservazione e al restauro delle opere di scultura. Giacomo Spalla morì a Torino il 31 gennaio 1834, lasciando un'eredità artistica di grande valore. Le sue opere, caratterizzate da un'attenzione realistica e da un complesso sistema prospettico, rappresentano un importante contributo alla scultura del suo tempo. La sua attività didattica presso l'Accademia di belle arti e l'Università contribuì inoltre a formare generazioni di scultori, perpetuando il suo influsso sul panorama artistico italiano. La sua figura è ricordata non solo per le opere che ha lasciato ma anche per il suo ruolo di educatore e conservatore, che dimostra la sua profonda dedizione all'arte e il suo impegno nel promuovere la cultura artistica nella sua città natale. La sua vita e il suo lavoro sono testimoni dell'importanza della scultura nell'arte italiana dell'Ottocento e del ruolo di Torino come centro culturale e artistico di rilievo in quel periodo.