La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Attilio Spazzi ( Verona 1854 - 1915 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Attilio Spazzi, nato a Verona il 28 febbraio 1859, fu un esponente di spicco della lunga dinastia artistica degli Spazzi, una famiglia che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano, specialmente nel campo della scultura, dal XIV al XX secolo. Figlio di Grazioso Spazzi, anch'egli scultore di talento, Attilio crebbe in un ambiente ricco di stimoli artistici, che gli permise di sviluppare fin da giovane una profonda sensibilità e maestria nel campo della scultura. La formazione di Attilio non si limitò alla bottega paterna; egli ampliò le sue competenze frequentando dal 1881 la Scuola d’Arte applicata all’industria di Verona, un istituto che mirava a formare artisti capaci di coniugare l'arte con le esigenze produttive e decorative dell'industria. Questo percorso formativo gli consentì di acquisire una visione artistica più ampia e di sperimentare con nuove tecniche e materiali. La carriera artistica di Attilio Spazzi prese il via ufficialmente nel 1880, quando, insieme al fratello Carlo, firmò il Monumento funebre Franchini per il Cimitero Monumentale di Verona. Quest'opera segnò l'inizio di una prolifica collaborazione tra i due fratelli, che avrebbero continuato a lavorare insieme per tutta la vita, realizzando numerose opere di rilievo. Tra queste, il Monumento Pindemonte Moscardo del 1898, considerato uno dei loro capolavori, testimonia la loro abilità nel creare opere di grande impatto emotivo e tecnico. Attilio e Carlo Spazzi divennero noti non solo a Verona ma anche in altre città italiane, come Vicenza, Bassano e Guastalla, grazie alla loro capacità di interpretare e soddisfare le richieste di un'epoca in rapida trasformazione, senza mai perdere di vista la qualità artistica e la fedeltà ai principi dell'arte scultorea. Nel 1893, Attilio vinse il concorso per il Monumento a Giacomo Zanella a Vicenza, un'ulteriore conferma del suo talento e della sua reputazione nel campo artistico. La vita e la carriera di Attilio Spazzi furono tragicamente interrotte il 14 novembre 1915, quando perse la vita a causa di un bombardamento che colpì Verona, in piazza Erbe. La sua morte prematura lasciò un vuoto incolmabile nel mondo dell'arte e nella bottega degli Spazzi, che fino ad allora aveva visto la collaborazione di generazioni di artisti della famiglia. Nonostante la sua vita sia stata segnata da un tragico destino, l'eredità artistica di Attilio Spazzi continua a vivere attraverso le sue opere. Le sculture da lui realizzate, spesso in collaborazione con il fratello Carlo, rimangono testimonianze preziose del suo talento e della sua capacità di coniugare tradizione e innovazione. La sua opera è caratterizzata da una profonda sensibilità artistica e da una tecnica impeccabile, che gli hanno permesso di esprimere, attraverso la pietra e il marmo, emozioni e valori universali. La storia degli Spazzi, e in particolare quella di Attilio, è un esempio emblematico di come l'arte possa attraversare i secoli, evolvendosi e adattandosi ai cambiamenti della società, pur mantenendo un legame indissolubile con le proprie radici e la propria identità. Attilio Spazzi, con la sua opera e la sua vita, ha contribuito in modo significativo a questa lunga tradizione artistica, lasciando un segno indelebile nella storia della scultura italiana.