La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Carlo Spazzi ( Verona 1854 - 1936 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Carlo Spazzi fu un esponente di spicco della lunga dinastia artistica degli Spazzi, una famiglia che ha lasciato un'impronta significativa nel panorama artistico italiano, in particolare a Verona, dal XIV secolo fino alla prima metà del XX secolo. Nato a Verona il 28 novembre 1854, Carlo Spazzi era il figlio primogenito dello scultore Grazioso Spazzi e fratello di Attilio Spazzi, anch'egli scultore. La sua formazione artistica ebbe inizio all'interno della bottega paterna e proseguì all'Accademia di Scultura e Pittura Cignaroli di Verona, dove si distinse vincendo nel 1876 il concorso per il Busto di Vittorio Emanuele II destinato al Consiglio della Provincia di Verona. La carriera artistica di Carlo Spazzi fu caratterizzata da una stretta collaborazione con il fratello Attilio. Insieme, i due fratelli firmarono la loro prima opera congiunta, il Monumento funebre Franchini, nel 1880, conservato nel Cimitero Monumentale di Verona. Questo fu solo l'inizio di una serie di opere che i fratelli realizzarono insieme, tra cui spicca il Monumento funebre Pindemonte Moscardo del 1898, considerato il loro capolavoro. La fama di Carlo Spazzi si consolidò ulteriormente nel 1891 quando vinse un concorso battendo altri ventitré partecipanti, alcuni dei quali di grande valore. La sua abilità artistica gli permise di farsi portatore di modelli cimiteriali di grande successo, come il già citato Monumento Pindemonte Moscardo, che recuperava il modello dell'angelo monteverdiano, e altre opere che risentivano degli echi bistolfiani. Oltre a Verona, Carlo Spazzi lavorò anche in altre città italiane. A Vicenza, vinse nel 1893 il concorso per il Monumento a Giacomo Zanella e realizzò diverse altre opere nella città berica. Le sue sculture si trovano anche a Bassano e a Guastalla. La sua produzione artistica non si limitò alla scultura, ma comprendeva anche il dipinto, come dimostra l'esposizione del suo quadro "Birichino" alla Esposizione Annuale della Società delle Belle Arti di Firenze nel 1888. Dopo la tragica morte di Attilio, caduto vittima del bombardamento del 14 novembre 1915, Carlo continuò la sua attività artistica da solo. Realizzò due monumenti dedicati ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, conservati nel Liceo Maffei di Verona, e molte altre sculture funerarie all'interno del Cimitero Monumentale. Tra queste, si ricorda il Monumento funebre Forti (1925) al Cimitero Ebraico di Verona. La vita di Carlo Spazzi fu segnata da un profondo legame con la sua città natale, Verona, dove la sua famiglia aveva operato per secoli nell'ambito della decorazione scultorea. La sua opera fu supportata da una scrupolosa indagine d'archivio e accompagnata da un ricco apparato fotografico, che ha permesso di ripercorrere le vicende degli Spazzi e di Carlo in particolare. Carlo Spazzi morì a Verona il 18 febbraio 1936, lasciando un'eredità artistica di grande valore. La sua storia e quella della sua famiglia sono state oggetto di studi e pubblicazioni che ne hanno ricostruito la carriera e l'importanza nel contesto artistico del tempo. La vicenda degli Spazzi, e con essa la figura di Carlo, si esauriscono nella stagione dei monumenti post-bellici, un'epoca densissima di lavoro che ha visto la famiglia Spazzi lasciare un'impronta indelebile nella storia dell'arte italiana.