La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Luigi Strazzabosco ( Padova 1895 - 1985 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Luigi Strazzabosco, nato a Padova il 22 febbraio 1895 e deceduto nella stessa città il 18 febbraio 1985, è stato un influente scultore e disegnatore italiano, la cui opera ha lasciato un segno indelebile nel panorama artistico del Novecento. Terzogenito di una famiglia numerosa di ben ventuno fratelli, Strazzabosco dimostrò fin dalla tenera età una spiccata attitudine per il disegno e l'arte, una passione che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. Dopo aver frequentato la Scuola d'Arte Pietro Selvatico nella sua città natale, la sua formazione artistica proseguì all'Istituto Superiore d'Arte di Venezia sotto la guida dello scultore Carlo Lorenzetti. Questo periodo di studi si rivelò fondamentale per lo sviluppo del suo stile e della sua visione artistica. Al termine della Prima guerra mondiale, durante la quale servì, Strazzabosco riprese con vigore la sua attività artistica, partecipando a esposizioni locali e nazionali che gli valsero presto riconoscimenti e apprezzamenti. Nel 1922, Luigi Strazzabosco sposò Antonietta Simeoni, anch'ella padovana, con la quale condivise non solo la vita familiare ma anche una profonda passione per l'arte. Antonietta fu per Luigi un sostegno costante, appoggiandolo in ogni sua scelta artistica e personale. La coppia si distinse anche per il coraggio e l'umanità dimostrati durante la Seconda guerra mondiale, quando ospitarono e salvarono dalla persecuzione nazista Anna Tartazski vedova Goldstein e le sue due figlie, Styra e Isabella, un gesto di grande solidarietà che non passò inosservato. La carriera artistica di Strazzabosco fu caratterizzata da una continua evoluzione e sperimentazione. Già negli anni '30, espose opere significative come la scultura in marmo "Maternità" alla XVII edizione della Esposizione Internazionale d'Arte Biennale della Città di Venezia, seguita da altre partecipazioni di rilievo alle edizioni successive della Biennale e alla Quadriennale di Roma. Le sue opere furono apprezzate per la capacità di coniugare la meditazione sulla statuaria classica ed etrusca con un approccio libero e inquieto, lontano da un pedante accademismo. Dopo la Seconda guerra mondiale, l'arte di Strazzabosco assunse toni più riflessivi, esplorando il sentimento di un destino doloroso dell'umanità attraverso una radicale essenzialità compositiva. Dagli anni '60, la sua ricerca si indirizzò verso una sintesi quasi astratta, ispirata a immagini-archetipiche di idoli e riti ancestrali, producendo figure misteriose di grande impatto emotivo. La religiosità cristiana fu un punto fermo nella visione artistica di Strazzabosco, fungendo da chiave interpretativa universale per i suoi soggetti, anche quelli di natura pagana. Questo aspetto emerge con forza in opere come la scultura in terracotta di Sant'Antonio morente, realizzata nel 1951 per la Chiesa di San Francesco a Padova, dove le parole "Video dominum meum" (vedo il mio Signore) scolpite accanto alla figura del santo morente riflettono la profondità spirituale della sua arte. Nel 1980, la città di Padova gli dedicò una vasta antologica di sculture e disegni, riconoscendo il suo contributo significativo al patrimonio artistico e culturale della città e oltre. Luigi Strazzabosco morì a Padova nel 1985, lasciando un'eredità artistica di grande valore, testimoniata dalle numerose esposizioni e dalle opere conservate in collezioni pubbliche e private. La sua arte, profondamente radicata nella tradizione ma sempre aperta alla sperimentazione e al dialogo con il contemporaneo, continua a essere fonte di ispirazione per le nuove generazioni di artisti.