La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Letterio Subba ( Messina 1787 - 1868 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Letterio Subba fu un artista poliedrico italiano, nato a Messina nel 1787 e morto nella stessa città l'11 gennaio 1868. La sua vita e la sua opera si inseriscono pienamente nel contesto del Romanticismo, movimento culturale che in quel periodo stava influenzando profondamente l'arte e la letteratura in Europa. Subba non fu solo un pittore, ma anche scultore, incisore, architetto e fervente patriota, dimostrando un'eccezionale versatilità artistica e un profondo impegno civile. La formazione di Subba iniziò a Napoli, dove si trasferì per studiare, ma fu a Roma, sotto la guida di maestri del calibro di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen, che il suo stile trovò consacrazione. Durante il suo soggiorno nella capitale, realizzò due piccoli dipinti che testimoniano la sua presenza nell'ambiente artistico romano: "Interno dello studio di Canova durante la scultura di Teseo" (1819), conservato oggi al Museo Regionale di Messina, e "Interno dello studio di Thorvaldsen durante la modellazione delle Tre Grazie", ora perduto. Queste opere riflettono l'interesse di Subba per la scultura neoclassica e la sua abilità nel catturare l'atmosfera degli atelier dei grandi maestri. Ritornato a Messina nel 1823, Subba fu autorizzato dal consiglio comunale della città a fondare una scuola di disegno e pittura vicino alla Regia Accademia Carolina. Il governo borbonico lo nominò in seguito direttore della Scuola di Belle Arti dell'università, contribuendo alla formazione di un'intera generazione di artisti messinesi. Nel 1834, insieme al fratello Francesco, realizzò una scultura in bronzo di Francesco I delle Due Sicilie, che fu fusa per produrre cannoni durante i moti del 1848. In questo periodo, Subba produsse anche acquerelli legati alla Guerra d'Indipendenza greca e progettò il Teatro Mandanici a Barcellona Pozzo di Gotto, dirigendone i lavori di costruzione. La partecipazione di Subba alla Rivolta di Messina del 1848, che si concluse con un fallimento, lo costrinse a fuggire a Malta. Tuttavia, fu successivamente graziato e nel 1854 fece ritorno a Messina, dove continuò a lavorare fino alla sua morte. Gran parte dell'opera di Subba fu distrutta nel terremoto di Messina del 1908. Tuttavia, alcune delle sue opere secolari sopravvivono e sono conservate nel Museo Regionale di Messina, tra cui "La dea Calipso accoglie Telemaco" (1830) e altre opere non datate come "Cupido e Psiche" e "Le ninfe Laipizia e Fetusa ricevono il primo lepre ucciso da Orione, fondatore di Messina". Subba fu particolarmente attivo anche nell'arte religiosa, realizzando numerose opere per chiese e cattedrali, molte delle quali sono andate perdute o danneggiate nel terremoto. Oltre alla pittura e alla scultura, Subba si dedicò all'incisione e all'architettura, dimostrando una notevole abilità in diversi campi dell'arte. La sua vita fu segnata da un profondo impegno civile e patriottico, che lo vide partecipe attivamente dei movimenti rivoluzionari del suo tempo. La sua eredità artistica, sebbene in parte perduta, testimonia l'importanza di Subba nel panorama culturale del XIX secolo in Italia, in particolare nella sua città natale, Messina, dove lasciò un'impronta indelebile come artista e come educatore.