La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giulio Tadolini ( Rome 1849 - 1918 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giulio Tadolini fu uno scultore italiano di formazione accademica, nato e morto a Roma, dove trascorse la sua carriera nell'atelier di famiglia, ereditato dal padre Scipione Tadolini, a sua volta figlio di Adamo Tadolini, apprendista prediletto di Antonio Canova. Nato il 22 ottobre 1849 da Scipione e Matilde Azzurri, Giulio fu l'unico dei fratelli a proseguire la tradizione familiare nella scultura, sebbene inizialmente avesse mostrato una predilezione per la pittura, studiando con Cesare Fracassini. La sua formazione artistica iniziò all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove fu immerso nell'ambiente creativo e artistico che aveva caratterizzato la vita dei suoi predecessori. Il giovane Tadolini crebbe in un ambiente saturato di arte, circondato da bozzetti di gesso e sculture in marmo nello studio di famiglia situato in via del Babuino 150 a Roma. Questo contesto familiare e la sua educazione artistica lo portarono a sviluppare un talento precoce per la scultura, seguendo inizialmente l'impronta classico-romantica del padre e del nonno, ma poi evolvendo verso un linguaggio più libero e contemporaneo. Giulio Tadolini si distinse per la realizzazione di numerosi monumenti di carattere sacro, celebrativo e funerario, non solo in Italia, ma anche all'estero, come in Spagna e in America Latina. Tra le sue opere più note vi sono il Monumento a Vittorio Emanuele II a Perugia, il Monumento a Sarfield a Cordoba e quello al Marchese Gundara a Madrid. Inoltre, fu apprezzato come ritrattista dell'alta società romana di fine Ottocento. Le sue sculture spaziavano da temi mitologici a quelli orientalisti, quest'ultimi particolarmente popolari durante il movimento orientalista, quando gli artisti iniziarono a creare opere influenzate dall'esotismo dell'Oriente. Un esempio significativo è la sua scultura "l'Odalisca", realizzata nel 1880, che raffigura una giovane donna in un gesto placido e sensuale, mantenendo una forte connotazione romantica nonostante l'evidente gusto orientale. Giulio Tadolini non si limitò alla scultura monumentale, ma si occupò anche di opere più intime, come statue a tema mitologico e orientalista, che gli garantirono un grande successo di pubblico. La sua scultura non era più fredda e perfetta, ma si adagiava al sentimento dell'autore, unendo classicismo e verismo in composizioni che a tratti sfioravano il barocco. Il successo internazionale di Tadolini fu suggellato dalla sua partecipazione alla Mostra Internazionale di Belle Arti di Roma del 1911. Passò gli ultimi anni nel suo studio, continuando a essere attivo nella scultura e nelle commissioni fino alla fine della sua vita. Morì a Roma nel 1918, all'età di sessantanove anni. La connessione tra le famiglie Canova e Tadolini è evidenziata nel Museo Atelier Canova Tadolini a Roma, che celebra l'eredità artistica di queste due dinastie di scultori. Il museo, situato nello storico studio di Adamo Tadolini, offre una finestra sul passato artistico della città e sulla tradizione scultorea che Giulio Tadolini ha contribuito a perpetuare. Giulio Tadolini fu anche un apprezzato ritrattista, creando busti e memoriali per privati cittadini. Tra i suoi lavori più famosi vi sono i monumenti funebri di Umberto I d'Italia e di Papa Leone XIII, in cui coniugò le convenzioni barocche di gesto e iconografia con un realismo teatrale e una bravura nella resa delle texture di carne e tessuti. La sua opera è stata apprezzata non solo per la qualità artistica, ma anche per la capacità di catturare lo spirito del suo tempo, unendo tradizione e innovazione in un dialogo continuo tra passato e presente. La sua eredità continua a vivere attraverso le sue sculture, che rimangono testimonianze della ricca storia artistica di Roma e dell'Italia.