La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Alfonso Taglioni ( Novara 1841 - 1909 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Alfonso Taglioni fu uno scultore italiano di rilevante importanza nell'ambito dell'arte del XIX secolo. Nato a Novara nel 1841, la sua vita e la sua opera si inseriscono in un periodo di grande fermento culturale e artistico, caratterizzato dalla transizione tra il Romanticismo e l'Impressionismo, nonché dalle vicende dell'unificazione italiana. Taglioni compì i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Torino e successivamente a quella di Roma, beneficiando del sostegno del Collegio Caccia. Questo percorso formativo gli permise di acquisire una solida base accademica e di sviluppare una profonda conoscenza delle tecniche scultoree, che si riflette nella qualità delle sue opere. La sua produzione artistica è testimoniata da diverse opere, tra cui spicca il monumento conservato presso l'Ospedale Maggiore della Carità a Novara. Questo monumento, realizzato dopo il 1872, è composto da una lapide e da un busto in marmo bianco, sorretto da una mensola ornata da motivi scanalati. L'opera rivela la maestria di Taglioni nella scultura e la sua capacità di conferire ai suoi soggetti un'impostazione volumetrica sicura e un'attenzione particolare alla resa fisionomica e ai dettagli realistici. Il busto all'Ospedale Maggiore della Carità è considerato una preziosa testimonianza dell'opera di Taglioni, che si distingue per la sua abilità nel catturare l'essenza dei suoi soggetti e per la sua sensibilità artistica. La sua arte riflette l'influenza degli studi accademici e un interesse vivace per la rappresentazione realistica dei tratti fisionomici, elementi che contribuiscono a rendere le sue sculture opere di grande valore storico e artistico. Nonostante la sua notorietà, le informazioni sulla vita di Taglioni sono piuttosto frammentarie. Sappiamo che fu attivo principalmente nella seconda metà del XIX secolo, con notizie che lo riguardano documentate tra il 1858 e il 1899. La sua presenza nel panorama artistico dell'epoca è attestata anche da fonti bibliografiche, come l'articolo pubblicato su "La Verità" del 24 ottobre 1867, che fornisce ulteriori dettagli sul suo lavoro e sulla sua reputazione come scultore. Taglioni morì a Novara nel 1909, lasciando un'eredità artistica che continua a essere apprezzata e studiata. Le sue opere sono custodite in luoghi pubblici e collezioni private, e sono oggetto di interesse da parte di studiosi, collezionisti e appassionati d'arte. La sua abilità nel modellare il marmo e la sua dedizione all'arte della scultura lo rendono una figura di spicco nell'ambito della scultura italiana dell'Ottocento. La sua opera è stata oggetto di tutela e valorizzazione da parte di enti competenti, come la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli, che si occupa della conservazione e della promozione del patrimonio artistico e culturale della regione. In conclusione, Alfonso Taglioni è stato un artista che ha saputo interpretare e trasmettere, attraverso la scultura, la complessità e la bellezza del suo tempo. La sua opera si distingue per la qualità esecutiva e per l'attenzione ai dettagli, elementi che ne fanno un esponente di spicco dell'arte scultorea italiana dell'epoca. La sua eredità continua a vivere nelle opere che ci ha lasciato, testimoniando il suo talento e la sua passione per l'arte.