La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Antonio Tantardini ( Milan 1829 - 1879 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Antonio Tantardini fu uno degli scultori italiani più significativi del XIX secolo, la cui opera si distingue per la maestria tecnica e l'espressione emotiva. Nato a Milano il 12 giugno 1829, da Luigi, lavoratore del marmo, e da Caterina Teufich, Tantardini dimostrò fin da giovane un'inclinazione per l'arte scultorea. A soli quattordici anni iniziò a frequentare i corsi di disegno all'Accademia di Brera, dove completò la sua formazione sotto la guida dello scultore Pompeo Marchesi. Questo periodo fu fondamentale per lo sviluppo del suo stile, che si caratterizzò per un equilibrio tra il neoclassicismo e il naturalismo, influenzato anche dai contatti con Lorenzo Bartolini a Firenze. Durante la sua carriera, Tantardini fu un artista estremamente produttivo e apprezzato, tanto da essere descritto come uno dei migliori esponenti dell'arte scultorea italiana. La sua abilità tecnica fu definita "stupefacente" e il suo contributo all'arte italiana fu celebrato per il realismo e il romanticismo delle sue opere, che mostrano un'affinità con l'opera di Lorenzo Bartolini. Tra i suoi lavori più noti ci sono il Monumento a Cavour a Milano, la statua di Arnold de Brescia, e il Monumento all'Indipendenza a Vienna. Tantardini fu anche noto per i suoi ritratti e sculture di genere, che arredavano scenograficamente il suo studio milanese in via Montebello 3, aperto nel 1860. Questo spazio divenne un punto di riferimento per committenti privati e ospitò anche l'abitazione dello scultore. Tra le sue opere più celebri si ricordano "La leggitrice" e "La schiava", che combinano realismo e romanticismo, e il marmo noto come "Due principini nella culla", esposto a Brera nel 1863 e successivamente al Prado di Madrid. Nonostante il successo, la carriera di Tantardini fu breve. Colpito da improvvisa malattia, dopo tre mesi di sofferenze, morì a Milano il 7 marzo 1879. La sua morte fu un grande lutto per la comunità artistica e per la città di Milano, dove al suo funerale parteciparono i sindaci di Milano e Pavia, artisti, amici e committenti. Tantardini fu anche ricordato per il suo impegno patriottico, avendo combattuto nelle Cinque giornate di Milano nel 1848 e al seguito di Garibaldi nel 1859. Dopo la sua morte, Giuseppina Opizzi versò al Comune di Milano la somma di centomila lire per l'istituzione di una fondazione artistica in suo onore. Il premio Tantardini, assegnato annualmente a scultori lombardi di età inferiore ai trentacinque anni dal 1891 al 1957, divenne un'importante occasione di affermazione per giovani scultori esordienti sulla scena milanese. Nonostante il rapido declino nelle valutazioni critiche successive alla sua morte, l'opera di Tantardini rimane un esempio significativo dell'arte scultorea italiana del XIX secolo. La sua capacità di intrecciare la solida formazione ricevuta da Marchesi con un linguaggio più incline al romanticismo hayeziano, insieme alla sua abilità tecnica, hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte.