La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Gavino Tilocca ( Sassari 1911 - 1999 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Gavino Tilocca, nato a Sassari il 13 maggio 1911 e deceduto nel 1999, è stato un artista poliedrico italiano, noto principalmente per la sua opera come scultore, ma anche come ceramista e pittore. La sua vita e la sua arte sono state profondamente radicate nella sua terra natale, la Sardegna, da cui ha tratto ispirazione per gran parte del suo lavoro, riuscendo a incarnare l'essenza della cultura e delle tradizioni sarde attraverso le sue opere. Figlio di un marmista sassarese, Tilocca si avvicinò alla scultura fin dalla tenera età, incoraggiato dai genitori e dall'apprendistato nella bottega paterna. Questo contesto familiare gli fornì le prime competenze tecniche e lo stimolò a perseguire la sua passione per l'arte. Le sue doti scultoree, sviluppate anche grazie alla frequentazione dell'Istituto tecnico di Sassari, gli permisero di essere inviato a Carrara nel 1930, dove poté affinare ulteriormente le sue abilità. Durante gli anni '30, Tilocca iniziò a farsi conoscere nel panorama artistico, partecipando a mostre e concorsi. La sua attività espositiva ebbe inizio alla fine degli anni '30, segnando l'inizio di una regolare presenza nelle mostre della sua regione. Nel 1937, espose la "Testa di giovinetta" alla Mostra Sindacale Fascista di Napoli e partecipò a tre rassegne sarde. Nel 1939, le sue opere furono presentate alla Quadriennale di Roma, mostrando la straordinaria solennità e il primitivismo delle sue figure. La Seconda guerra mondiale interruppe brevemente la sua attività scultorea, ma negli anni '50 e '60, Tilocca sviluppò un linguaggio artistico vicino a quello di Marino Marini, distinguendosi per la produzione ceramica a partire dal 1955. La sua attività espositiva riprese con vigore, con mostre personali e numerose esposizioni tra Sassari, Cagliari, Roma e Venezia. Negli anni '70, Tilocca abbandonò l'attività ceramica per dedicarsi a opere pubbliche in Sardegna, tra cui il rilievo in pietra per la chiesa di San Gavino a Porto Torres e il bassorilievo per Monsignor Mazzotti nel Duomo di Sassari. Dopo aver lasciato l'Istituto d'Arte nel 1976, diradò l'attività espositiva, con alcune personali tra Cagliari e Sassari negli anni '80 e '90. La sua opera "La Cavalcata Sarda", composta da numerose statue ceramiche smaltate, è stata utilizzata come immagine per le campagne pubblicitarie della manifestazione sarda omonima. Nel 2013, si è tenuta al MAN di Nuoro una retrospettiva delle sue opere ceramiche, confermando il suo ruolo di figura di spicco nel mondo della ceramica italiana tra gli anni '50 e '60. Tilocca è stato anche un apprezzato insegnante, trasmettendo la sua passione e le sue conoscenze a nuove generazioni di artisti. La sua eredità artistica è stata riconosciuta con numerose mostre e retrospettive, tra cui una significativa esposizione all'ExMa di Cagliari nel 1997 e al Palazzo della Provincia di Sassari l'anno successivo. La sua arte, caratterizzata da una forte vena folklorica e da una rielaborazione intensa dei valori primitivisti, ha lasciato un segno indelebile nella scultura sarda del secondo Novecento. Tilocca ha saputo creare opere che, pur radicate nella tradizione, dialogano con le correnti artistiche contemporanee, dimostrando una capacità unica di sintesi tra passato e presente. Gavino Tilocca è deceduto a Sassari il 1º dicembre 1999, lasciando un'eredità artistica di inestimabile valore, che continua a essere celebrata e studiata per la sua capacità di catturare l'essenza della Sardegna e della sua gente attraverso la scultura, la ceramica e la pittura.