La Galleria Ponti compra opere e sculture dello scultore Giovanni Tizzano ( Naples 1889 - 1975 ). Forniamo informazioni su prezzi, valore attuale di mercato, quotazioni, valutazioni e stime delle sue sculture.
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Giovanni Tizzano è stato uno scultore italiano nato a Napoli il 1° febbraio 1889 e deceduto nella stessa città il 5 novembre 1975. La sua vita e la sua arte si intrecciano strettamente con la città di Napoli, dove ha trascorso l'intera esistenza, lasciando un'impronta indelebile nel panorama artistico del Novecento italiano. Autodidatta, Tizzano iniziò la sua carriera artistica lavorando come fonditore presso la "Fonderia Artistica Chiurazzi", un'esperienza che gli permise di apprendere i rudimenti della scultura e di affinare le sue tecniche di lavorazione dei metalli. Questo periodo formativo fu fondamentale per lo sviluppo del suo stile, caratterizzato da una profonda conoscenza dei materiali e da una grande abilità nel cesellare e nella patinatura. La personalità di Tizzano era schiva e riservata, tratti che si riflettevano anche nella sua arte. Nonostante ciò, riuscì a farsi conoscere e apprezzare nel panorama artistico italiano, partecipando a importanti esposizioni e mostre. Tra queste, spiccano le sue partecipazioni alla Biennale d'Arte di Venezia, dove espose per la prima volta nel 1928 con la scultura in bronzo "Testa di bimba". Successivamente, partecipò a diverse edizioni della Biennale, presentando opere che spaziavano dai nudi a grandezza naturale a ritratti intimi e personali, come "Tradita" e "Testa di donna". Tizzano fu anche un assiduo partecipante alle Quadriennali di Roma, dove espose opere come "Beata", "Il Seminarista", "Festa in Famiglia" e "Vittoria". Queste esposizioni gli permisero di consolidare la sua reputazione come uno degli scultori più interessanti del suo tempo, capace di esprimere attraverso la scultura un'ampia gamma di emozioni e stati d'animo. Le sue opere erano spesso ispirate dalla vita quotidiana e dalla cultura popolare napoletana, ma anche dalla storia e dalla mitologia. Tizzano aveva una predilezione per i nudi, che realizzava con una maestria tale da essere spesso paragonato a Medardo Rosso per la capacità di infondere vita e movimento nelle sue sculture. Le sue figure erano caratterizzate da una grande attenzione al dettaglio e da una sensibilità poetica che trasformava ogni opera in una narrazione visiva. La casa di Tizzano, situata nella zona del Vomero Vecchio a Napoli, divenne un luogo di incontro per artisti, intellettuali e amici. La "Torretta della Madonna", come era chiamata, era ricoperta di scritte, motti e riflessioni che riflettevano la filosofia di vita e l'approccio artistico di Tizzano. Questo ambiente stimolante fu il terreno fertile per la creazione di alcune delle sue opere più significative, tra cui "Cecatella" e "Aricciulella di Capri", sculture che mostrano la sua abilità nel catturare l'essenza dei suoi soggetti con sensibilità e delicatezza. Dopo la sua morte, molte delle sue opere inedite furono acquisite dal Museo di Capodimonte per volontà del critico d'arte Paolo Ricci, e successivamente trasferite a Castel Sant'Elmo. Tra queste, spicca "Totem", un gesso policromo realizzato nel 1934, che testimonia la versatilità artistica di Tizzano e la sua capacità di esplorare nuove forme espressive. La vita e l'opera di Giovanni Tizzano rappresentano un capitolo significativo nella storia dell'arte italiana del Novecento. La sua dedizione all'arte, unita alla profonda connessione con la sua città natale, hanno lasciato un'eredità duratura che continua a ispirare nuove generazioni di artisti.